la difesa: oggetto mai al centro di indagini

Londra, venduta all'asta per 5,2 milioni di euro la testa di Tutankhamon | L'Egitto protesta: è stata rubata

E' passata nelle mani di un nuovo acquirente il reperto di 28 centimetri che rappresenta il faraone nelle vesti del dio Amon

06 Lug 2019 - 14:28
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E' stata battuta all'asta per 5,2 milioni di euro la testa di una statua del faraone Tutankhamon risalente a tremila anni fa . Il Cairo, però, aveva chiesto alla casa d'asta londinese Christie's di cancellare la vendita, ritenendo che l'opera fosse stata rubata dal tempio di Luxor negli anni '70. A tale richiesta la auction house inglese si è giustificata pubblicando una lista degli ultimi proprietari del reperto di 28 centimetri, aggiungendo in sua difesa che "l'oggetto non è mai stato al centro di indagini".

Venduta all'asta testa di Tutankhamon per 5,2 milioni di euro | L'Egitto accusa: è stata rubata

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L'origine - La testa, di soli 28 centimetri e in quarzite marrone, rappresenta il faraone-giovinetto nelle sembianze del dio Amon, l'equivalente del dio greco Zeus nella religione egizia. Il reperto, inizialmente stimato a circa 4 milioni e mezzo di euro, è stato acquistato da un nuovo proprietario, di cui non è stata rivelata l'identità, per 5,2 milioni di euro.

Le polemiche - L'opera di tremila anni fa è tuttora oggetto di controversie tra il governo de Il Cairo e la casa d'asta londinese. Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie, Moustafa Waziri, ha annunciato che l'Egitto adirà vie legali.

Il ministero degli Esteri de Il Cairo aveva già minacciato interventi, chiedendo a Christie's di produrre i documenti che dimostrassero la legittima proprietà della testa proveniente da una nota collezione privata di reperti egizi, la Resandro Collection, dopo due passaggi di mano tra gli anni Sessanta e Ottanta.

Il Cairo aveva annunciato di aver coinvolto le autorità britanniche e l'Unesco "per fermare le procedure di vendita" del reperto e di altri oggetti inclusi nel lotto sulla base di una legge del 1983 che dichiara di proprietà statale egiziana tutte le opere antiche di cui non fosse stata accertata precedentemente l'appartenenza. Nonostante ciò il reperto è attualmente nelle mani del nuovo acquirente.

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