La famiglia ha sempre sostenuto che l'uomo, al momento del fermo, fosse in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente
Luigi Giacomo Passeri © Facebook
In Egitto è stata confermata la condanna a 25 anni di carcere per l'italiano Luigi Giacomo Passeri. Pescarese di 32 anni, da anni residente a Londra, l'uomo era stato arrestato nell'agosto del 2023, mentre era in vacanza, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Secondo la versione dei familiari, era in possesso di piccole dosi di stupefacenti. Qualche mese fa il vicecapogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi, aveva chiesto un intervento del governo e presentato un'interrogazione parlamentare, denunciando che Luigi Giacomo Passeri sarebbe stato torturato in carcere.
"Sinceramente non ce la facciamo più, onestamente". Lo ha detto all'agenzia di stampa LaPresse Antonio Marco Passeri, fratello di Luigi Giacomo. In appello è stata confermata la sentenza di primo grado che lo condanna a 25 anni di reclusione per detenzione e traffico di sostanze stupefacenti e perché, secondo l'accusa, farebbe parte di una rete di importazione illegale di droga per la vendita sul mercato egiziano. Ai familiari più stretti sarebbe stata data l'opportunità di parlare al ragazzo, in videocolloquio dall'Egitto, domenica prossima.
"Da un anno e mezzo che sta là dentro - ha aggiunto il fratello - ogni volta che dico a mio fratello che voglio andare a trovarlo lui mi scrive di non andare perché potrebbe accadere a me quello che è accaduto a lui". Dopo l'arresto, ad agosto del 2023, Passeri sarebbe stato operato di appendicite e i mesi scorsi ha cominciato uno sciopero della fame per protesta.