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I cittadini hanno sfilato in piazza per protestare contro le autorità: il locale andato a fuoco era privo di ogni dispositivo di sicurezza: "Assassini, vogliamo giustizia". Il procuratore: 14 sospettati
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A Kocani, in Macedonia del Nord, è esplosa la rabbia dei cittadini che chiedono giustizia per le decine di giovani morti nel rogo della locale discoteca. Centinaia di persone, dopo un raduno pacifico davanti al Municipio, al grido di "Assassini", hanno assaltato e distrutto un bar e un'auto appartenenti al proprietario della discoteca "Pulse" che figura tra le persone finora arrestate.
La folla ha protestato davanti alle sedi della Procura locale di Kocani, che si trova a un centinaio di chilometri a est della capitale Skopje, scandendo slogan contro le autorità. "Pretendiamo giustizia", "Chiunque potrebbe essere il prossimo", "Siete degli assassini", hanno urlato i dimostranti, riferendosi allo stato di totale illegalità in cui operava la discoteca andata a fuoco, non a norma e priva di ogni dispositivo di sicurezza dentro e fuori dal locale.
In tanti hanno preso di mira anche il sindaco di Kocani Ljupco Papazov, che ha già annunciato le sue dimissioni, accusandolo di non essersi fatto vedere dopo la tragedia e di non aver espresso cordoglio per le decine di vittime. Dopo il raduno pacifico davanti al municipio, molti hanno lanciato sassi, uova e altri oggetti contro l'edificio, dirigendosi poi verso l'abitazione del sindaco.
Il procuratore generale della Macedonia del Nord Ljupco Kocevski ha annunciato che "14 persone sono sospettate di reati gravi contro la sicurezza pubblica" e rischiano una pena "dai 3 ai 20 anni" per l'incendio. Il procuratore ha inoltre affermato che sono oggetto di indagine episodi "di accettazione e connessione di tangenti, nonché l'approvvigionamento illegale di articoli pirotecnici", secondo quanto riporta la stampa locale.