Il più giovane, un 17enne, aveva il compito di attaccare gli infedeli a Sandakan, importante città nell'isola del Borneo
Le forze di sicurezza malesi hanno arrestato nove persone legate all'Isis (tre sono stranieri) che progettavano attacchi nel Paese. Gli arresti sono avvenuti in varie operazioni anti-terrorismo effettuate tra il 20 luglio e 9 agosto. Il più giovane dei fermati, 17 anni, aveva la missione di effettuare l'attacco contro gli infedeli a Sandakan, la seconda città più importante dello stato di Sabah, nel nord dell'isola del Borneo.
Tra le persone finite in manette figurano anche i due malesi ricercati per aver lanciato una granata contro un locale a Kuala Lumpur il 28 giugno, ferendo 8 persone. L'attacco era stato ordinato da un altro malese, pure lui arrestato, coinvolto nel reclutamento di militanti e già combattente in Siria assieme alla moglie nel 2014. I tra stranieri, di cui il capo della polizia non ha rivelato la nazionalità, sono stati arrestati il 2 agosto a Kuala Lumpur, dove stavano cercando documenti falsi prima di spostarsi in Medioriente per condurre attacchi.
La Malesia ha arrestato oltre 200 sospetti jihadisti dal febbraio 2013 mentre, secondo i dati del ministero dell'Interno, sono 132 i cittadini malesi che combattono tra le fila dell'Isis in territorio iracheno o siriano.