RACCOLTA DI FONDI

Manchester: gara di solidarietà per Chris e Stephen, i due senzatetto eroi

Hanno aiutato i feriti nella notte dell'attentato. Migliaia di persone hanno contribuito alle raccolte di fondi per regalare loro una casa

25 Mag 2017 - 10:59
 © ansa

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"Aiutateci a rintracciarli". E' cominciata così, con un tweet, la ricerca di Chris Parker e Stephen Jones, i due senzatetto che hanno prestato soccorso ai feriti dell'attentato all'Arena di Manchester. Un gesto che ha dato vita a una vera e propria gara di solidarietà fra gli abitanti della città inglese e non solo: sono infatti numerose le raccolte di fondi su piattaforme online di crowdfunding per trovare una casa ai due. Le donazioni crescono di ora in ora.

Tra le iniziative, quella proposta dall'utente Graeme Seddon ha raccolto oltre 30mila sterline in un solo giorno grazie alle donazioni di più di tremila persone. Tra i benefattori figura anche Dave Sullivan, figlio del dirigente del West Ham United, celebre club calcistico di Londra, che si è offerto di pagare ai due clochard una casa per sei mesi, "il tempo necessario per aiutarli a rimettersi in piedi".

Era stato proprio Sullivan junior a lanciare l'appello per trovare Chris e Stephen, dando vita a un'autentica "caccia all'eroe" conclusasi con successo.

La notte di Chris e Stephen - La sera dell'attentato, Chris e Stephen stava chiedendo, come sempre, l'elemosina nel foyer dell'Arena. All'improvviso un boato, seguito da urla. Un mare di persone si è riversato all'esterno: fuggivano tutti, senza guardarsi alle spalle. Chris e Stephen non ci hanno pensato su due volte e si sono lanciati nella direzione opposta per aiutare chi a scappare non era riuscito.

"C'erano bambini coperti di sangue ovunque" - Il racconto di Parker alla Press Association è da brividi: "Sono stato scaraventato a terra e quando mi sono rialzato ho visto che c'erano dei corpi sul pavimento, c'erano un sacco di bambini coperti di sangue. Ho visto una ragazzina senza gambe. Non sapevo cosa fare, l'ho avvolta in una maglietta e l'ho portata nella prima ambulanza che ho incontrato".

"Non potevamo andare via" - "Non sarei più stato in pace con me stesso se quella notte fossi scappato", ha affermato invece Stephen in un'intervista all'emittente britannica Itv. "Io e Chris non abbiamo dormito per tutto ciò che abbiamo visto. Qui a Manchester ci sono tante persone buone che ci aiutano. Mi piace pensare che loro avrebbero fatto lo stesso per noi".

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