L'ipotesi di una nave italiana nella missione. Il testo dei tre Paesi: "In linea con la Convenzione Onu sui diritti del mare"
Sulla crisi nel Mar Rosso "abbiamo concordato in linea di principio l'avvio della missione Ue, ora dobbiamo lavorare per l'unanimità sul quando". Lo ha affermato l'alto rappresentante Ue Josep Borrell, raccogliendo l'appello di Roma, Parigi e Berlino che chiedevano proprio all'Unione europea di "dimostrare la volontà e le capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo". Intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato che la missione militare europea che l'Italia sta promuovendo con Francia e Germania rappresenta "un passo considerevole verso una vera difesa europea. L'Italia è pronta a fare la sua parte". E infatti l'ipotesi è quella di inviare una nave della marina italiana per la missione.
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Sulla missione navale Ue, nel testo firmato dai tre Paesi, si legge che l'operazione "sarà in linea con la Convenzione Onu sui diritti del mare e sarà difensiva". Il documento sottolinea inoltre "l'importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti" della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz.
"Noi stiamo proponendo con Francia e Germania una missione che possa garantire la sicurezza del traffico marittimo - ha detto Tajani ai cronisti, a Bruxelles -. Io mi auguro che si possa già approvare definitivamente la missione nel prossimo consiglio Affari esteri dopo un sostanziale via libera nella riunione di oggi". E sull'operazione chiarisce, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se non temesse che la missione possa essere vista come un intervento militare nell'area: "Si tratta di un intervento militare a difesa delle navi mercantili italiane, c'è un crollo nel traffico mercantile, noi siamo un Paese esportatore e abbiamo il dovere di difendere le nostre navi. Non facciamo la guerra a nessuno ma difendere le nostre navi è un dovere della Repubblica e del governo".
Una nave della marina militare italiana potrebbe partecipare alla nuova missione Ue nel Mar Rosso in fase di programmazione. Mentre la "Martinengo", la fregata attualmente impegnata nell'area a protezione dei mercantili nazionali dagli attacchi Houthi, dall'8 febbraio sarà la nave-comando di un'altra operazione europea, Atalanta, contro la pirateria, che opera in acque vicine. I dettagli sul contributo dei singoli Paesi alla nuova missione - che si innesterà sull'operazione Agenor nello Stretto di Hormuz, nata su iniziativa francese - devono ancora essere definiti. Se ne parlerà probabilmente il 30 e 31 gennaio a Bruxelles, dove è in programma una riunione dei ministri della Difesa Ue.