Una nave dell'Ufficio per la pesca ha "incontrato manovre aggressive e pericolose" da parte di almeno otto unità marittime cinesi
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La marina delle Filippine ha accusato la Cina di aver effettuato manovre "aggressive e pericolose" nell'area contesa del Mar cinese meridionale (che le Filippine chiamano Mare delle Filippine occidentali), e in particolare nelle vicinanze della secca di Hasa-Hasa e in quella di Escoda. Secondo quanto scrive il Manila Times, una nave dell'Ufficio per la pesca ha "incontrato manovre aggressive e pericolose" da parte di almeno otto unita' marittime cinesi mentre si dirigeva dalla secca di Hasa-Hasa (Half Moon) alla secca di Escoda (Sabina).
Manila sostiene che le azioni delle navi cinesi erano finalizzate a impedire alla Datu Sanday di portare carburante, cibo e medicinali ai pescatori filippini a Escoda. La nave sarebbe stata circondata da una nave della Marina dell'Esercito popolare di liberazione e da diverse navi della Guardia costiera cinese. Le navi cinesi hanno eseguito "manovre pericolose e ravvicinate che hanno provocato collisioni; hanno suonato le sirene e utilizzato cannoni ad acqua contro la nave filippina, causando infine un guasto al motore e costringendo a una conclusione anticipata dell'operazione umanitaria".
Le azioni "non professionali, aggressive e illegali hanno posto seri rischi per la sicurezza dell'equipaggio filippino e dei pescatori che intendevano servire", ha detto ancora Manila, che ha inoltre smentito le notizie della guardia costiera cinese secondo cui avrebbe soccorso personale filippino caduto in mare durante l'incidente.