I deputati di Front national, i 5 della Lega Nord, oltre a quelli di Pvv, Fpo e belgi del Vlaams Belang finiscono tra "non iscritti"
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Marine Le Pen non è riuscita a convincere i partiti di 7 diversi Paesi dell'Ue, il minimo richiesto, per formare il secondo gruppo euroscettico all'Europarlamento. Lo si apprende da fonti parlamentari. Finiscono tra i "non iscritti" i 24 deputati del Front National, i 5 della Lega Nord, oltre a olandesi del Pvv, austriaci del Fpo e belgi del Vlaams Belang.
Quella dei "non iscritti" è una condizione che al Parlamento europeo equivale a quella di parlamentari di serie B: esclusi dalla distribuzione proporzionale delle cariche e dei dossier, contributi solo a titolo personale non per l'attività politica di gruppo, tempo di parola limitatissimo, necessità di 40 controfirme anche semplicemente per presentare un emendamento. Senza contare che tra i "non iscritti" ci saranno i neonazisti greci di Alba Dorata e quelli tedeschi dello Npd nonché gli antisemiti ungheresi di Jobbik.
L'ultimo assalto ad un bulgaro è fallito nel week end. Un polacco revisionista del Knp, accettato sub iudice per aver detto che Hitler non era al corrente dell'Olocausto, avrebbe rappresentato il sesto paese. Ma per formare un gruppo all'Europarlamento si devono associare partiti in rappresentanza di almeno sette diversi paesi. Ed il settimo paese non è spuntato fuori nonostante un'ultima febbrile giornata di consultazioni. A vuoto anche il tentativo di convincere alla "abiura" un ungherese di Jobbik.
Il fallimento è ancora più bruciante pensando che mercoledì il rivale della Le Pen, Nigel Farage, è riuscito a chiudere il cerchio delle 7 diverse nazionalità - e a formare il gruppo con il Movimento 5 Stelle - proprio grazie ad una "dissidente" del Front National.