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"A Mariupol manca cibo e continua il saccheggio dei negozi mentre molti sono stati costretti a bere acqua dalla neve. I primi a morire sono i bimbi più piccoli, per la fame". Lo denunciano alcuni rifugiati giunti in un centro di accoglienza a Dnipro. "Nella città i corridoi umanitari sono quasi inesistenti, perché i militari russi non informano le persone chiuse nei rifugi. L'unico modo per uscire è andare in Crimea o Russia", aggiungono.