L'ATTACCO ALLA STAZIONE

Marsiglia, lʼattentatore visse a lungo in Italia | Arrestato e rilasciato 24 ore prima dellʼattacco

Il killer che ha ucciso due cugine ha soggiornato ad Aprilia insieme alla moglie. Era stato fermato a Lione dalla polizia francese con l'accusa di taccheggio ma lasciato libero per mancanza di prove

02 Ott 2017 - 15:49
 © -afp

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L'attentatore che domenica ha ucciso due donne alla stazione di Marsiglia era stato arrestato e rilasciato dalla polizia francese solo il giorno prima. L'uomo, con passaporto tunisino, aveva vissuto a lungo in Italia, ad Aprilia (Latina), con la moglie. Il killer era stato fermato a Lione con l'accusa di taccheggio e di aver partecipato ad alcune rapine nella città, ma era stato rilasciato per mancanza di prove.

Domenica il killer, armato di coltello, ha pugnalato a morte due ragazze alla stazione Saint-Charles di Marsiglia ed è stato subito ucciso dai militari presenti sul posto. La polizia sta cercando eventuali legami fra l'uomo e le vittime, Mauranne e Laura, due cugine di 20 e 21 anni, una residente nella regione di Lione e l'altra nelle Bocche del Rodano.

La polizia marsigliese è riuscita a risalire ai precedenti del killer grazie alle impronte digitali ritrovate in stazione. Non era schedato come potenziale affiliato dell'Isis e ha soggiornato in Italia. Durante l'arresto a Lione aveva fornito versioni contraddittorie sulla sua vita: in una prima dichiarazione aveva detto di essere nato in Algeria, successivamente in Francia. La Procura francese ha affermato che l'uomo, Hanachi Ahmed, era titolare di un passaporto tunisino. Prima di essere ucciso dai militari, l'aggressore avrebbe gridato Allah Akbar (Dio è grande, ndr).

L'Isis ha rivendicato l'attacco ma il ministro dell'Interno francese, Gerard Collomb, ha dichiarato che bisogna aspettare gli esiti delle indagini per averne la certezza. La modalità dell'attacco suscita infatti qualche perplessità. Le immagini delle telecamere di sicurezza mostrano il killer che colpisce una delle donne, si allontana e solo in un secondo momento pugnala la seconda.

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