Il via libera per il ritorno a Padova è arrivato dopo 40 giorni di detenzione in un appartamento di Buenos Aires
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Fine dell'odissea per una coppia di padovani fermata a fine ottobre all'aeroporto di Buenos Aires con una neonata avuta attraverso la gestazione di altri. Dopo 40 giorni di detenzione in un appartamento, i due uomini, come riporta Il Gazzettino, sono rientrati in Italia con la loro bambina. "E' stato un incubo", il commento a caldo di uno dei protagonisti della vicenda. A metà ottobre era stato approvato il disegno di legge per il quale la maternità surrogata è riconosciuta come reato universale e a metà novembre il presidente della Repubblica Mattarella ha promulgato la legge. Oltre 50 coppie hanno già presentato ricorso.
La decisione per il rientro in Italia dei due padovani con la bambina è arrivata dopo che l'autorità argentina ha accolto l'istanza predisposta dal legale locale d'intesa con l'avvocato Maurizio Paniz. "Ho chiesto una mano al ministro Antonio Tajani ed è andata bene, perché siamo stati supportati - ha spiegato il legale a Il Gazzettino - dall'ambasciata e dal consolato italiani".
L'avvocato Paniz ha aggiunto: "I miei assistiti sono i primi e gli unici a essere stati autorizzati a far rientro nel loro Paese".
I due stanno insieme da una decina d'anni ed erano stati fermati a Buenos Aires dopo un paio di tentativi di tornare in Italia con la figlia nata con gestazione per altri. "Adesso ci vede sorridere - ha commentato uno dei due a Il Gazzettino, - ma per 40 giorni è stato un incubo".