Il software Pegasus è in grado di estrapolare foto ma anche accendere il microfono e trasformare il dispositivo in una microspia. Tra i governi sotto accusa ci sono l'Ungheria, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti
Diversi governi "utoritari" hanno usato un software israeliano per spiare i cellulari di giornalisti, attivisti e manager nel mondo. E' quanto emerge dai leak di un'indagine condotta dal Washington Post e altre 16 testate internazionali. Il software, venduto dall'israeliana NSO Group e chiamato Pegasus, è nato per consentire ai governi di seguire terroristi e criminali. Tra i governi che l'hanno usato per spiare ci sarebbe anche quello di Victor Orban.
Proprio lo staff di Orban, con il Washington Post, replica secco: "In Ungheria gli organi statali autorizzati all'uso di strumenti sotto copertura sono monitorati regolarmente dalle istituzioni governative e non governative. Avete fatto la stessa domanda ai governi degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Germania o della Francia?". A Pegasus avrebbero fatto ricorso anche l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti per prendere di mira i cellulari di alcune persone vicine al giornalista ucciso Jamal Kashoggi.
Cosa fa il software Pegasus - Il software, nato per per consentire ai governi di seguire terroristi e criminali, è un malware che infetta gli iPhone e gli smartphone Android per consentire a chi lo opera di avere accesso ed estratte messaggi, foto, email e anche per attivare segretamente il microfono del dispositivo. La lista dei numeri di telefono segnalati dall'inchiesta su Pegasus include più di 50mila numeri, concentrati in paesi rinomati per la sorveglianza dei loro cittadini e clienti di NSO Group.
Anche dei capi di Stato nella lista degli spiati? - La lista non indentifica chi ha ha deciso l'inserimento dei numeri di telefono o il perché e non è chiaro neanche quanti siano stati i cellulari presi nel mirino o spiati. Fra i numeri identificati finora dall'inchiesta ci sarebbero quelli di diversi capi di stato e premier. E quelli di giornalisti che compaiono nell'elenco, datato 2016, ci sono reporter di varie testate fra le quali Cnn, New York Times, Wall Street Journal, Financial Times, Voice of America e Al Jazeera.
Il Messico lo Stato che spia di più - L'analisi dell'elenco mette in evidenza che il cliente di NSO che ha selezionato il maggior numero di numeri di telefono è il Messico con oltre 15mila. Il Marocco e gli Emirati Arabi Uniti ne hanno selezionati più di 10mila. I numeri selezionati sono stati rintracciati in oltre 45 paesi in quattro continenti. Più di 10mila numeri in paesi europei sono stati selezionati dai clienti di NSO, si legge nell'inchiesta. La società israeliana, colosso del settore, respinge le accuse bollando come esagerate e senza fondamento le conclusioni dell'indagine.
L'inchiesta riapre il dibattito sull'uso diffuso di strumenti di spionaggio che minacciano le democrazia, affermano i critici osservando come la sorveglianza rende difficile per i giornalisti raccogliere informazioni, per gli attivisti continuare a svolgere la loro attività e per gli oppositori politici pianificare le loro strategie. Con Pegasus, mette in evidenza l'ex dell'intelligence americana Timothy Summers, si può spiare quasi l'intera popolazione mondiale: "Non c'è nulla di male nello sviluppare tecnologie che consentono di raccogliere dati. Ma l'umanità non è in una situazione di poter rendere accessibile a tutti tanto potere".