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La decisione è stata presa dopo alcuni casi di coagulazione. Finora negli Stati Uniti circa sette milioni di persone hanno ricevuto il vaccino. Rinviate le consegne delle dosi previste in Europa
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Gli Stati Uniti chiedono una sospensione sul vaccino Johnson&Johnson dopo alcuni casi di coagulazione. La sospensione, che sarà probabilmente questione di giorni, è legata a sei casi di sviluppo di una malattia rara nelle due settimane successive alla vaccinazione. Dopo aver convocato una riunione con l'Aifa, il ministro Speranza ha affermato: "Valuteremo nei prossimi giorni, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere usato perché è importante".
"Valuteremo nei prossimi giorni appena a Ema e Stati Uniti daranno informazioni definitive quale sarà la strada migliore. Il nostro auspicio è sciogliere questi nodi e usare questo vaccino", ha sottolineato Speranza.
Il caso Usa - Cdc e Fda raccomandano alle persone alle quali è stato somministrato il vaccino J&J e che abbiano forte mal di testa, dolori addominali, dolori alle gambe o respiro corto di contattare il proprio medico. "Quello che vediamo per i vaccini Johnson&Johnson è simile a quanto osservato con AstraZeneca", hanno affermato le autorità sanitarie americane nel corso di un incontro per spiegare le motivazioni che hanno portato alla pausa nella somministrazione del vaccino. I problemi con il vaccino Johnson&Johnson si hanno in media nove giorni dopo la somministrazione.
Finora negli Stati Uniti circa sette milioni di persone hanno ricevuto il vaccino Johnson & Johnson. "Raccomandiamo una pausa nell'uso di questo vaccino per cautela", ha annunciato la Food and Drug Administration su Twitter.
A New York tutti gli appuntamenti già programmati per il vaccino monodose sono stati confermati ma ad essere somministrato sarà il vaccino Pfizer. Mentre nel District of Columbia, dove si trova la capitale federale Washington, gli appuntamenti per il vaccino Johnson&Johnson sono stati tutti cancellati in attesa di essere riprogrammati.
Johnson&Johnson ha inoltre annunciato che ritarderà le consegne dei suoi vaccini in Europa. Tutti e sei i casi di malattia rara hanno riguardato donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni. Una di queste è morta mentre una seconda, in Nebraska, è stata ricoverata in condizioni critiche.
Tutto questo proprio nel giorno in cui in Italia arrivano 184mila dosi di Johnson&Johnson. Nel piano vaccinale nazionale presentato esattamente un mese fa dal commissario all'emergenza Francesco Figliuolo è previsto l'arrivo di 26,57 milioni di dosi di Johnson&Johnson in Italia entro la fine di quest'anno. In dettaglio, come indicato nelle tabelle, 7,31 milioni di dosi nel secondo trimestre, quello appena iniziato. 15,94 milioni nel terzo, 3,32 nel quarto trimestre 2021. Intanto il ministro della Salute Roberto Speranza ha convocato per oggi un vertice con Aifa e Iss per fare il punto sulla situazione del vacino J&J.
Gelmini: film già visto con Astrazeneca, niente allarme - "Un film già visto, anche Astrazeneca ha avuto questo percorso, ma i vaccini sono sicuri. Non allarmiamoci, il numero dei casi sospetti di Johnson&Johnson è inferiore a quelli di Astrazeneca, ma non vuol dire che non sono sicuri, è più pericoloso non fare il vaccino". Così il ministro Mariastella Gelmini a Tgcom24 sul caso esploso negli Usa. "Ci sarà un incontro dei ministri europei della salute, ma sono sicura che sarà riconosciuto come sicuro come già successo per Astrazeneca", ha aggiunto.
Magrini (Aifa): "Vaccino sicuro, ma limitazioni ragionevoli" "Il vaccino J&J è altamente sicuro con rapporto rischio beneficio chiaramente favorevole come è stato dimostrato dagli studi" ma " ci sono molte similitudini con il vaccino Astrazeneca, le limitazioni sono quindi possibili e ragionevoli e sarà probabilmente la direzione verso la quale ci si muoverà tutti assieme" . Lo ha detto il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini. "I dati parlano di rarissimi eventi, 6 casi su 7 milioni di vaccini, non modifica il rapporto beneficio rischio di questo farmaco è una pausa di grande cautela, forse eccessiva in fase pandemica".