Yemen e la guerra civile dal 2015
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Il presidente Usa: "Pronti a nuovi attacchi se gli Houthi continuano". Ue: via al processo per una missione navale nel Mar Rosso. Mosca: "Usa e Gb hanno violato la Carta dell'Onu"
Gli Usa e la Gran Bretagna hanno lanciato attacchi aerei contro postazioni Houthi (ecco chi sono) nello Yemen dopo che i miliziani, sostenuti dall'Iran, hanno sfidato il monito a non proseguire i loro raid nel Mar Rosso. Secondo il New York Times, che ha lanciato per primo la notizia, è attesa la partecipazione di altri alleati, tra cui i Paesi Bassi, Australia, Canada e Bahrein, che dovrebbero fornire logistica, intelligence e altro supporto. L'Ue fa sapere che è iniziato il processo verso una missione navale nel Mar Rosso. Biden: "Ho mandato un messaggio all'Iran, mi assicurerò di rispondere agli Houthi se continueranno". Teheran: "Azione arbitraria, violato il diritto internazionale". Mosca alla riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu: "Usa e Gb hanno violato la Carta delle Nazioni Unite". Cina preoccupata. Houthi: "Continueremo ad attaccare le navi legate a Israele".
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I raid segnano la prima risposta militare degli Stati Uniti a quella che è stata una persistente campagna di attacchi con droni e missili contro navi commerciali dall'inizio del conflitto Israele-Hamas e arriva appena una settimana dopo che la Casa Bianca e alcuni paesi alleati hanno lanciato un ultimo avvertimento agli Houthi affinché cessino gli attacchi.
Da Bruxelles fanno sapere che è iniziato il processo verso una missione navale nel Mar Rosso. Il Servizio di azione esterna Ue ha infatti presentato la sua proposta di missione blustellata a difesa del commercio internazionale ai 27 Paesi membri dell'Ue, in cui si propone il dislocamento di "almeno tre cacciatorpediniere o fregate antiaeree con capacità multi-missione" per almeno "un anno". La proposta, presentata prima degli attacchi di Usa e Regno Unito in Yemen, nota che "le dimensioni esatte e la composizione dell'operazione saranno soggette a ulteriori pianificazioni operative". C'è però il dubbio che la missione Ue, per come è stata concepita, sia nata "vecchia".
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La Russia ha denunciato la "palese aggressione" da parte di Usa e Regno Unito sul territorio dello Yemen. "Si tratta dell'aggressione armata di un gruppo di paesi contro un altro paese, e non ha nulla in comune con l'auto difesa", ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu Vassily Nebenzia durante la riunione urgente del Consiglio di Sicurezza. Nebenzia ha accusato Usa e Gran Bretagna di aver violato l'articolo 2 della Carta Onu con la loro spedizione in Yemen contro le basi Houthi, quello che chiede ai membri di astenersi dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato.
"Non abbiamo preso di mira nessun Paese al mondo tranne Israele - ha fatto sapere il portavoce ufficiale degli Houthi, Muhammad Abdul Salam -. Le forze armate hanno dato una risposta iniziale e la amplieremo molto presto. Continueremo a prendere di mira le navi israeliane dirette verso di loro fino alla fine dell'aggressione contro Gaza". Un generale Usa ha confermato che dopo gli attacchi di giovedì, gli Houti hanno lanciato un nuovo missile antinave.
"Su mio ordine, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d'acqua più vitali del mondo". Lo rende noto il presidente Joe Biden in una nota, spiegando che questa è la "risposta diretta agli attacchi Houthi" e che non esiterà "a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario". Poi, a una domanda dei giornalisti se intendesse inviare un messaggio al regime di Teheran, ha detto: "Ho già mandato un messaggio all'Iran. Mi assicurerò di rispondere agli Houthi se continueranno questo comportamento oltraggioso".
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"Il Regno Unito e gli Usa hanno effettuato attacchi mirati contro obiettivi militari Houthi nello Yemen - ha spiegato su X il ministro degli Esteri britannico David Cameron -. La sicurezza delle navi del Regno Unito e la libertà di navigazione attraverso il Mar Rosso sono fondamentali ed è per questo che stiamo intervenendo. Come ha chiarito il Consiglio di sicurezza Onu, gli Houthi devono fermare gli attacchi nel Mar Rosso", conclude il messaggio.
Il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran, Nasser Kanani, ha "fermamente condannato gli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro varie città in Yemen, ritenendoli un'azione arbitraria, una chiara violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dello Yemen e una violazione del diritto e dei regolamenti internazionali". Come riferisce il ministero degli Esteri di Teheran su X, Kanani ha affermato che "l'unico risultato degli attacchi sarà creare instabilità nella regione". Collegando i raid al sostegno degli Usa per Israele, il funzionario ha chiesto alla comunità internazionale di "impedire che la guerra si allarghi".
L'Arabia Saudita sta seguendo gli attacchi aerei statunitensi e britannici sul vicino Yemen con "grande preoccupazione", afferma una dichiarazione del ministero degli Esteri, esortando a evitare un'escalation. "Il Regno dell'Arabia Saudita segue con grande preoccupazione le operazioni militari che si svolgono nella regione del Mar Rosso e gli attacchi aerei su una serie di siti nella Repubblica dello Yemen", si legge nella dichiarazione, invitando "all'autocontrollo e ad evitare un'escalation".
"Questa aggressione indica la decisione di espandere l'area del conflitto fuori della Striscia e questo avrà conseguenze", ha detto, citato dai media, l'esponente di Hamas Sami Abu Zhoun. "L'aggressione degli Usa e della Gran Bretagna contro settori dell'esercito yemenita, perché si è schierato con Gaza, è una provocazione contro la nazione palestinese".
La Cina ha espresso "preoccupazione" per gli attacchi nello Yemen. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, sollecitando "tutte le parti a evitare che il conflitto possa espandersi". Pechino, ha aggiunto, "è preoccupata per l'escalation delle tensioni nel Mar Rosso e invita le parti rilevanti a mantenere la calma e a mantenere la moderazione per prevenire un ulteriore allargamento del conflitto".