La struttura di Hamas
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Nel mirino dello Stato Ebraico, tra gli altri, ci sarebbero Yahya Sinwar, leader di Hamas e Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah
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Israele avrebbe degli obiettivi ben precisi da eliminare. Dopo l'omicidio di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas, nella "kill list" dello Stato ebraico ci sarebbero altri soggetti da colpire come Yahya Sinwar, indicato come uno degli architetti dell'attacco del 7 ottobre, e Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah. Di seguito l'elenco dei prossimi possibili obiettivi e dei dirigenti nemici già eliminati nei mesi scorsi.
Leader di Hamas nella Striscia di Gaza, ha 62 anni ed è indicato come uno dei principali architetti dell'attacco del 7 ottobre. È sospettato di avere ucciso 12 informatori di Israele e la sua efferatezza gli è valsa il soprannome di "Macellaio di Khan Yunis". Fu arrestato da Israele nel 1988, ma venne rilasciato in uno scambio di prigionieri nel 2011. Secondo lo Stato Ebraico, si nasconde in un bunker.
È nato il 31 agosto 1960 a Beirut, è il segretario generale di Hezbollah dal 1992. Alla fine degli anni '80 ha scalato i ranghi militari dell'organizzazione. Quando il suo potenziale di leadership divenne chiaro, si recò in Iran per approfondire la sua formazione religiosa a Qom. Nel 1989 tornò a combattere in Libano fino alla fine della guerra civile, l'anno successivo. Assunse la guida di Hezbollah dopo che il suo predecessore, lo sceicco Abbas al-Musawi, fu ucciso da un missile israeliano.
Ha 58 anni ed è il predecessore e possibile successore di Ismail Haniyeh, è giaà scampato a un attentato nel 1997 in Giordania. Ha rassegnato le dimissioni dalla carica di leader politico di Hamas nel 2017, ma nella sua veste di co-fondatore dell'organizzazione rimane molto influente nel gruppo. Attualmente vive in Qatar.
Nato nel 1979, è il capo del comitato rivoluzionario supremo dei ribelli Houthi dello Yemen. È stato uno dei comandanti militari che hanno guidato la presa della capitale yemenita Sanaa nel settembre 2014 ed è il leader de facto dello Yemen dopo la presa del potere dei ribelli sul governo yemenita nel 2015.
Il comandante delle Brigate Qassam, ritenuto la mente degli attentati di Hamas del 7 ottobre, potrebbe essere stato ucciso in un raid dell'Idf su Mawasi, nel sud di Gaza, il 13 luglio scorso. Hamas sostiene che sia ancora vivo ma secondo il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, ci sono "segni crescenti" che Deif (il cui vero nome sarebbe Mohammed Diab Ibrahim al Masri), nato il 12 agosto del 1965, sia morto. Finora non ci sono conferme ufficiali.
Il 62enne capo politico di Hamas dal 2017 è stato ucciso a Teheran. Era nato in un campo profughi di Gaza e dal 2019 viveva a Doha, in Qatar.
Il numero 2 di Hezbollah è stato ucciso in un raid aereo a Beirut. Nato nel 1962, è stato uno stretto collaboratore del defunto comandante del Partito di Dio, Imad Mughniyah. Shukr, noto anche come Hajj Mohsin, faceva parte del Consiglio della Jihad.
È morto in un raid israeliano a Mawasi, era il comandante della Brigata Khan Yunis di Hamas, un pezzo grosso dello schieramento militare della fazione islamica che finora ha fronteggiato l'operazione di terra israeliana nella Striscia.
Il comandante dell'unità "Aziz" di Hezbollah, soprannominata "Abu Naama", è stato ucciso il 3 luglio da un drone nella zona di Tsur. La sua unità è responsabile di un vasto settore dal sud del Libano.
Membro anziano delle forze armate di Hezbollah, soprannominato "Abu Taleb", è stato ucciso in un raid aereo nel villaggio di Joya (sud del Libano).
Il generale iraniano 63enne è stato ucciso in un attacco a Damasco attribuito a Israele. Era il leader più anziano del Corpo delle Guardie rivoluzionarie (Irgs) e il più importante a perdere la vita in un attacco dopo l'uccisione di Qassem Soleimani in Iraq nel 2020 ordinata dagli Usa. Era conosciuto anche come Reza Mahdavi, Hassan Mahdavi o Alireza Zahedi.
Comandante dell'unità d'elite della Radwan Force di Hezbollah, è stato ucciso in un attacco di droni nel sud del Libano. Aveva operato anche in Siria e Iraq.
Vice capo dell'ufficio politico di Hamas ed ex capo del ramo militare dell'organizzazione in Cisgiordania, è stato eliminato a Beirut in un contrattacco attribuito a Israele.
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