Meloni accoglie Orban a Roma per il bilaterale Italia-Ungheria
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Bilaterale a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio e il premier ungherese. Tanti i dossier trattati: dall'Ue alla difesa, dall'energia ai Balcani
Sul fronte migrazioni Giorgia Meloni e il premier ungherese Viktor Orban sono "d'accordo sul fatto che sia importante sperimentare soluzioni innovative". Lo ha detto il presidente del Consiglio italiano al termine della bilaterale con il premier ungherese, citando al riguardo "il protocollo Italia-Albania", in riferimento al piano di cooperazione Roma-Tirana in merito alla gestione dell'emergenza profughi. Meloni ha inoltre sottolineato le "relazioni eccellenti" tra i due Paesi, sottolineando che Orban per il nostro Paese è un "prezioso alleato".
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"Abbiamo fatto il punto sull'eccellente stato delle relazioni bilaterali tra Roma e Budapest", ha affermato ancora Meloni. L'Ungheria "è un importante partner europeo e per noi è un prezioso alleato, anche in ambito Nato. Sono molto soddisfatta dell'intensificazione degli ultimi mesi, tanto del nostro dialogo politico quanto del rafforzamento delle nostre relazioni economiche. Le aziende italiane guardano con sempre maggiore interesse al mercato ungherese in termini di investimenti ed esportazioni".
Anche sul "governo dei flussi migratori con Orban ci troviamo d'accordo", ha proseguito la leader di Fratelli d'Italia. "Siamo d'accordo sul fatto che vada consolidato il nuovo approccio europeo che si è sviluppato in questi mesi anche grazie all'impulso dell'Italia, che si basa su alcuni pilastri e cioè la difesa dei confini esterni dell'Unione europea, il contrasto all`immigrazione illegale di massa, la lotta ai trafficanti, l'impegno a costruire con le nazioni di origine e di transito un nuovo modello di cooperazione che sia vantaggioso per tutti. Ma siamo anche d'accordo sul fatto che sia importante sperimentare anche nuove forme e nuove soluzioni innovative proprio in materia di immigrazione".
Con Viktor Orban "abbiamo poi discusso dell'eccellente livello di cooperazione raggiunto in particolar modo nei Balcani. Regione che entrambi, sia Italia che Ungheria, considerano strategica e non a caso anche qui uno dei principali focus della presidenza ungherese riguarda proprio l'attenzione nei confronti dei Balcani occidentali verso quell'allargamento che come voi sapete a me piace definire riunificazione. Su questo c'è perfetta sintonia tra Italia e Ungheria".
"Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, "le nostre posizioni non sono sempre risultate coincidenti, ma apprezzo molto le posizioni che l'Ungheria ha preso e che hanno consentito di assumere decisioni importanti in ambito europeo e Nato", ha dichiarato ancora Giorgia Meloni.
"Come sapete, l'Ungheria il prossimo primo luglio assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue e Orban si sta recando in questi giorni nelle principali capitali europee per illustrare le priorità della presidenza ungherese", ha osservato il presidente del Consiglio. "Condivido queste priorità, a partire dalla decisione non scontata di inserire una sfida che anche io mi sono permessa molte volte di citare, che è la sfida demografica. Dal mio punto di vista è una delle precondizioni che servono a costruire una Europa forte, che sappia tornare protagonista nel mondo. La denatalità è un problema che colpisce tutto il continente. Se noi non affrontiamo insieme questa sfida e non riusciamo a invertire questa di tendenza nel medio-lungo periodo, i nostri sistemi economici e di welfare diventeranno insostenibili".
Alle parole di Meloni sono seguite quelle di Orban. "Negli ultimi dieci anni abbiamo quadruplicato i rapporti economici fra Italia e Ungheria", ha affermato il premier ungherese. In Ungheria "abbiamo 600 imprese italiane che danno lavoro a 20mila ungheresi e ne siamo riconoscenti. Anche il nostro export è aumentato. Abbiamo due progetti italo-ungheresi: da una parte lo sviluppo del porto di Trieste, dall'altra in Ucraina a Goron una cittadina dove cerchiamo di realizzare un progetto di logistica. Abbiamo anche una forte cooperazione nella difesa. Abbiamo 250 militari italiani che sono presenti nel nostro Paese all'interno della collaborazione Nato. Si tratta del contingente straniero più numeroso. I soldati italiani e ungheresi lavorano insieme nei Balcani. Vogliamo anche allargare la nostra cooperazione nel campo energetico. La Slovenia si opponeva al trasporto del gas attraverso il suo territorio ma ha cambiato parere e ci sarà pertanto un terminal per il gas, ovvero un collegamento diretto fra Ungheria Italia".
"Ho detto al premier italiano che è vergognoso che i Paesi dei Balcani occidentali, che si sono presentati per aderire all'Unione europea, stiano ancora aspettando da 15 anni e due mesi. Penso che questo sia inaccettabile diciamo o si o no ma non facciamo questo con loro", ha tuonato Orban.