Messico, sospetti confessano: "Abbiamo ucciso e bruciato gli studenti scomparsi"
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Strage di Iguala, alcuni dei ragazzi sarebbero stati dati alle fiamme vivi
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Tre uomini arrestati nell'inchiesta per la strage di Iguala, in Messico, hanno confessato di aver ucciso e bruciato la maggior parte dei 45 studenti di un istituto magistrale spariti lo scorso 26 settembre. Lo ha annunciato il procuratore generale Jesus Murillo Karam. I tre appartengono al gruppo narco Guerreros Unidos, che aveva preso in consegna i ragazzi.
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"Sono conscio dell'enorme dolore che può arrecare questa notizia", ha detto Murillo. Secondo quanto confessato dai tre gangster, gli studenti di Iguala sarebbero stati portati a Cocula per essere uccisi. Circa 15 studenti sarebbero morti per asfissia prima di arrivare a destinazione, una discarica di rifiuti dove i sicari hanno ucciso i sopravvissuti e poi hanno dato fuoco ai cadaveri.
I criminali avrebbero poi fatto turni di guardia per assicurarsi che il fuoco bruciasse per ore, versandoci sopra combustibile, pneumatici e altri oggetti, ha raccontato il procuratore, sottolineando che alcuni studenti erano ancora ancora vivi quando è stato dato loro fuoco.