DOPO L'ATTACCO AL CONCERTO DI ARIANA GRANDE

Migliaia al concerto "One Love" di Manchester contro la paura

Sul palco Ariana Grande, i Take That, Robbie Williams, Miley Cyrus, Justin Bieber, Usher,Katy Perry, Coldplay e Black Eyed Peas

04 Giu 2017 - 23:27

Manchester, 13 giorni dopo l'attentato al concerto di Ariana Grande in cui hanno perso la vita 22 persone, dice no al terrorismo e alla paura. E' la stessa cantante ad aver chiesto ai suo fan di partecipare allo show "One Love" per dimostrare di essere determinati a "rimanere forti e ad andare avanti" nonostante i recenti attacchi. Al concerto presenti oltre 50mila persone.

Livello massimo di sicurezza - Il "live" di beneficenza, in una città e in un Paese blindati, si è svolto sotto una sorveglianza addirittura maniacale allo stadio del cricket di Old Trafford. Maniacale, eppure giustificata, con controlli efficaci lungo tutto "l'anello d'acciaio" creato attorno all'impianto. Su ogni spettatore e su ogni zainetto.

Ma un volta dentro, il concerto ha ritrovato l'atmosfera di uno spettacolo autentico. Se non come gli altri, quasi. La stessa atmosfera che si respirava alla Manchester Arena il 22 maggio, allo show di Ariana Grande, giovane stella delle scene Usa diventata popolare in questi anni fra ragazze e ragazzi di tutto il mondo grazie alla tv e poi alla musica, prima che all'uscita Salman Abedi, 22 anni, coetaneo di tanti fan e figlio britannico di ex rifugiati politici islamici libici, si facesse esplodere fra la folla causando la carneficina.

L'esibizione di Ariana Grande - Stavolta l'unico boato è stato invece quello degli altoparlanti. E le uniche grida, quelle d'entusiasmo del pubblico. Un entusiasmo che ha raggiunto il clou quando sul palco è tornata proprio Ariana, promotrice di questo evento di solidarietà. Con i pantaloni stracciati di ordinanza, una felpa bianca con su su scritto in rosa 'One Love Manchester', un corpo di ballo scatenato e le sue hit: cantate a squarciagola anche dalla platea. E' stato il momento in cui il rosa, che colorava il gigantesco cartellone con le coordinate dei conti bancari e delle linee telefoniche per le donazioni alle famiglie delle vittime del terrore, ha preso definitivamente il sopravvento: in un tripudio di festoni e coriandoli a tinte confetto.

Gli "ospiti" internazionali - Sorrisi, abbracci, emozione e lacrime. Una festa, appunto, e un incoraggiamento a "superare i momenti difficili insieme", come ha detto in apertura il sindaco-governatore della città, Andy Burnham. Festa animata pure da altri grandi nomi del pop cari ai giovanissimi, da Justin Bieber, a Katy Parry, all'ex "ragazza terribile" Miley Cyrus. E poi, fra i tanti, Coldplay, Take That, Pharrell Williams.

Con un tocco di commozione in più quando il "veterano" Robbie Williams ha intonato un suo successo, 'Strong', cambiandone il testo in onore di Manchester ("Manchester we're strong, we're strong"). O quando Marcus Mumford, frontman della band dei Mumford & Sons, ha aperto lo show con un sola frase: "Let's not be afraid". Un invito a se stesso e agli altri a non arrendersi alla paura.

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