Guaidò ai suoi sostenitori: "Vince la speranza di cambiare, il dittatore è rimasto completamente solo". Il sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi nega qualsiasi appoggio a Maduro
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Nel giorno delle grandi manifestazioni di piazza in Venezuela, con migliaia di sostenitori scesi in strada per sostenere da una parte Nicolas Maduro e dall'altra il capo dell'opposizione Joan Guaidò, il presidente ha dichiarato davanti alla folla che "il colpo di stato è fallito, e non se ne rendono nemmeno conto". Guaidò ai suoi sostenitori ha invece dichiarato: "Il dittatore è rimasto completamente solo".
Nel giorno della manifestazione convocata a Caracas per il ventesimo anniversario dell'arrivo al governo di Hugo Chavez, Maduro ha detto: "Siamo in pace, abbiamo vinto con la pace, li abbiamo sconfitti". Ad ascoltarlo c'erano decine di migliaia di persone, la maggioranza vestite con l'uniforme delle Milizie bolivariane. "Le forze armate - ha aggiunto - sono ogni volta più leali e compromesse con la rivoluzione bolivariana".
Maduro ha poi confermato "tutto l'appoggio a iniziative di dialogo" per risolvere la crisi venezuelana, promosse da Bolivia, Messico, Uruguay e dalla Comunità dei Caraibi. "Dove, quando e come vogliono, io sono pronto - ha spiegato -. La priorità è la ricostruzione economica" e i primi punti in un'eventuale agenda di dialogo sono "la fine delle sanzioni e del furto dei nostri asset da parte degli Usa e il rispetto della pace e della giustizia".
Guaidò: "Maduro è solo" - Il suo oppositore Guaidò, dopo aver dichiarato che Maduro è rimasto completamente solo, ha poi chiesto alle forze armate di "pronunciarsi a favore della Costituzione, dell'assistenza umanitaria, del cambiamento, per la tua famiglia, il tuo Paese e l'onore della Forza armata nazionale". Parlando alle decine di migliaia di persone riunite a La Mercedes, ha poi affermato: "Oggi il Venezuela sorride di un sorriso che nasce dalla speranza che riusciremo a cambiare il Paese".
Picchi (Esteri): "Nessuna solidarietà a Maduro" - Intanto arriva anche il commento della Farnesina, per bocca del sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi: "Caro Nicolas Maduro lascia subito, nessuna solidarietà da Roma. Non ti riconosciamo come presidente. Elezioni subito".
Maduro ha però ringraziato anche Roma - Poco prima del tweet di Picchi, il presidente venezuelano aveva però ringraziato "i tanti Paesi che ci hanno manifestato la loro solidarietà", citando anche "Roma". Nel lungo discorso pronunciato davanti ai suoi sostenitori, il capo dello Stato ha sottolineato che questo sostegno internazionale permetterà al Paese sudamericano di "sconfiggere l'assedio a cui ci hanno sottoposto gli Stati Uniti".
Due aerei pronti per Maduro - Inoltre, è intervenuto anche il generale dell'Aeronautica militare venezuelana Francisco Esteba Yanez Rodriguez dicendo che, se la situazione dovesse precipitare, Maduro "ha a sua disposizione due aerei pronti ad ogni ora", per cui "è ora che se ne vada". Rodriguez, che si è schierato con Guaidò, ha ribadito che il 90% delle forze armate non sta con Maduro, "ma con il popolo".
Gli Usa chiedono ai militari di sostenere Guaidò - Gli Stati Uniti hanno rivolto un appello ai militari venezuelani a unirsi al campo del presidente autoproclamato. Il "primo" a schierarsi è stato il generale dell'aviazione Francisco Yanez, il quale ha affermato di non riconoscere più "l'autorità dittatoriale" di Nicolas Maduro. "Washington chiede a tutti i membri dell'esercito di seguire l'esempio del generale Yanez e di proteggere i manifestanti pacifici che sostengono la democrazia", ha riferito la Casa Bianca.