Il mezzo di trasporto era sovraccarico e nessuno indossava il giubbotto salvagente. La guardia costiera greca è riuscita a portare in salvo 22 persone, trasferite nel porto di Chios
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Quattro bambini, di età compresa tra 3 e 14 anni, sono annegati dopo che il barcone sul quale si trovavano è affondato al largo delle isole greche, nel mar Egeo. "Nonostante gli sforzi della guardia costiera ellenica, quattro minori sono morti, una persona risulta dispersa mentre altre 22 sono state salvate", ha scritto il ministro delle Migrazioni greco, Notis Mitarachi, in un tweet.
I migranti erano a bordo di un barcone sovraccarico, salpato dalla costa turca nonostante il forte vento e il mare agitato. Ricevuto l'allarme, la guardia costiera greca è intervenuta col supporto di una nave Nato, due elicotteri e diverse altre imbarcazioni, riuscendo a portare in salvo 22 persone, 14 uomini, sette donne e un bambino. I soccorritori hanno fatto sapere che sono in buone condizioni e sono stati trasferiti nel porto di Chios.
Il ministro delle Migrazioni greco, Notis Mitarachi, ha accusato le autorità turche affermando che "devono fare di più per prevenire lo sfruttamento dei migranti da parte di bande criminali alla partenza. Questi attraversamenti non dovrebbero nemmeno poter avvenire". Secondo l'Alto Commissariato per i Rifugiati, quest'anno più di 2.500 persone hanno attraversato il Mar Egeo dalla Turchia, contro le 9.700 del 2020, anno in cui ci sono stati più di 100 morti o dispersi.
Nessuno dei migranti a bordo dell'imbarcazione naufragata aveva il giubbotto salvagente. L'episodio ricorda il naufragio avvenuto nel settembre 2015, in cui morì Aylan Kurdi, il bimbo siriano di tre anni, divenuto un simbolo della crisi europea dei migranti in seguito alla diffusione dell'iconica foto scattata al ritrovamento del suo corpo senza vita su una spiaggia turca.