vergogna internazionale

Migranti Claviere, Salvini: "Non accettiamo le scuse della Francia". La replica: "Non accadrà più"

Il vicepremier sul caso dei migranti "scaricati" al confine con l'Italia: "E' un'offesa senza precedenti". Il ministro francese Loiseau: "Si è trattato di un incidente". Ma c'è stato un altro episodio ad agosto

16 Ott 2018 - 21:10
 © lapresse

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"Non accettiamo scuse". E' il messaggio di Matteo Salvini alla Francia, dopo il caso dei due migranti "scaricati" dalla gendarmeria francese al confine con l'Italia. "Abbandonare degli immigrati in un bosco italiano non può essere considerato un errore o un incidente. Quanto successo a Claviere è un'offesa senza precedenti nei confronti del nostro Paese...e il signor Macron non può far finta di nulla", dichiara il ministro dell'Interno.

Salvini: "Vergogna internazionale" - Non usa mezzi termini il vicepremier e leader della Lega sulla questione Claviere: "Mi chiedo se gli organismi internazionali - a partire dall'Onu fino all'Europa - non trovino vomitevole lasciare delle persone in una zona isolata, senza assistenza e senza segnalazioni. Chi erano questi immigrati? Da dove venivano? Perché sono stati abbandonati?". Salvini ha poi aggiunto: "Per la civile Parigi è normale scaricare delle persone nei boschi? Perché i francesi parlano di 'gendarmi che non conoscevano la strada', se poi il furgone è rientrato nel proprio Paese a gran velocità e senza esitazioni? Andremo fino in fondo. Siamo di fronte a una vergogna internazionale", ha accusato.

"La Francia ci dia i nomi degli immigrati lasciati nei boschi" - "Dopo il furgone della gendarmeria avvistato a Claviere stanno emergendo altri episodi inquietanti. Non ci interessano le giustificazioni, peraltro ridicole, né le indagini interne avviate dai francesi. Parigi deve comunicarci immediatamente le identità degli immigrati lasciati nei boschi. Nomi, cognomi, nazionalità, date di nascita", ha aggiunto Salvini.

Conte: "Chiederò chiarimenti a Macron" - Anche il premier Giuseppe Conte interviene sull'episodio che, scrive su Facebook, "lascia letteralmente sconcertati. Mercoledì andrò a Bruxelles per la riunione del Consiglio europeo eavrò un incontro con Macron e sarà questal'occasione per acquisire in prima persona chiarimenti - cheabbiamo già richiesto tramite la Farnesina - e soprattutto peravere garanzie che tali episodi non si verifichino mai più".

La replica della Francia - A rispondere alla parole di Salvini ci ha pensato il ministro francese degli Affari Europei, Nathalie Loiseau: "La cooperazione tra Francia e Italia sulla migrazione è importante. Faremo in modo che questi incidenti non accadano più" ha garantito. "Dalle prime informazioni si tratta di gendarmi arrivati da poco nella regione, che hanno avvertito la polizia italiana. Sono entrati senza volerlo in Italia. Abbiamo disposto un'inchiesta e un'ispezione. E' stato un evento accidentale" ha spiegato il ministro a proposito della vicenda e del comportamento della gendarmeria francese.

L'Eliseo: "Da Salvini strumentalizzazione politica" - Dal canto suo l'Eliseo ha ribadito che lo sconfinamento dei gendarmi francesi a Claviere, in territorio italiano, è stato un "errore" ma denuncia una "strumentalizzazione politica individuale" da parte del ministro Salvini. "Bisogna relativizzare le cose", ha aggiunto l'Eliseo spiegando: "E' un errore, la prefettura lo ha riconosciuto. C'è stata un'incursione, non prevista ne conforme agli ordini, in territorio italiano, dove sono stati depositati due individui".

Pm di Torino: "Un altro episodio di sconfinamento ad agosto" - Quello che era stato derubricato come "un errore" da parte del governo di Parigi, potrebbe essere stata una prassi tra le forze dell'ordine francesi e cioè lo sconfinamento in territorio italiano per impedire l'ingresso di migranti. La prova sarebbe nella denuncia fatta da due italiani di Claviere che ad agosto sono stati controllati da 4 uomini armati in tuta mimetica "verosimilmente francesi" in territorio italiano. Lo rivela il pm di Torino Armando Spataro.

Dopo essere usciti dal bosco nella zona di Gimont di Cesana Torinesi, i militari stranieri avevano chiesto i documenti e impedito a uno dei due cittadini italiani, che circolova in moto, di proseguire lungo la strada. Ai due era stato intimato di non riferire di aver visto uomini armati. I fatti, secondo quanto riferito dalla Procura torinese, sono accaduti a circa 2 chilometri dal confine italiano. "Non risulta - rende noto la Procura - che in occasione dei due episodi le autorità italiane fossero state messe al corrente di controlli preventivi da parte francese". Come già in precedenza per i fatti di Bardonecchia, sarà emesso anche un ordine di investigazione europeo, "confidando nella doverosa collaborazione della competente autorità francese".

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