Secondo il quotidiano americano, un migliaio di richiedenti asilo sarebbero stati respinti con operazioni notturne, ma il governo di Atene ha negato qualsiasi attività illegale
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Caricati su un gommone senza motore né timone. Trasportati fino al limite delle acque territoriali e abbandonati alla deriva. Secondo una denuncia del New York Times, 1.072 migranti sarebbero stati respinti e abbandonati in mare dalla Grecia. I respingimenti sarebbero avvenuti a partire da marzo in 31 operazioni distinte, la maggior parte delle quali di notte. "È stato disumano", ha commentato uno dei sopravvissuti intervistati dal quotidiano americano. Il governo di Atene ha negato ogni accusa, asserendo di "non svolgere nessuna attività clandestina".
"Avrei preferito morire sotto le bombe" - Najma al-Khatib, 50 anni, è una dei sopravvissuti all'espulsione intervistata dal Nyt. "Ho lasciato il mio paese, la Siria, per paura dei bombardamenti. Ma quando ho visto a cosa andavamo incontro, avrei preferito essere morta sotto le bombe". A fine luglio, lei insieme ad altre 22 persone, tra cui due bambini, sono stati prelevati da un campo profughi sull'isola di Rodi con la promessa di essere trasferiti ad Atene. Ma il battello che doveva portarli nella capitale si è fermato in mare aperto: a quel punto i richiedenti asilo sono stati trasferiti su un gommone senza timone né motore e abbandonati alla deriva vicino al confine tra le acque greche e quelle turche. "È stato semplicemente orribile", racconta Najma. Solo l'intervento della Guardia costiera di Ankara permetterà ai rifugiati di tornare sani e salvi sulla terraferma.
Atene nega qualsiasi coinvolgimento - Il governo di Atene si è subito difeso negando tutte le accuse del Nyt. "Non svolgiamo nessuna attività clandestina", ha dichiarato il portavoce dell'esecutivo Stelios Petsas. "La Grecia ha una comprovata esperienza quando si tratta di osservare il diritto internazionale, le convenzioni e i protocolli. Ciò include il trattamento di rifugiati e migranti". Ma secondo il quotidiano americano, ci sarebbero foto e video per avvalorare i racconti dei richiedenti asilo. "Se fosse vero, questi respingimenti sarebbero totalmente illegali", commenta il professor François Crépeau, esperto di diritto internazionale ed ex relatore all'Onu. "Siamo davanti a un disastro umanitario e dei diritti umani".
La delicata situazione del Paese - Dopo una crisi migratoria arrivata al suo culmine nel 2015, in Grecia nel 2019 è salito al potere un governo conservatore guidato dal primo ministro Kyriakos Mitsotakis. Il nuovo premier ha adottato una linea molto dura contro i rifugiati, che arrivano per la maggior parte dalla Siria. La situazione è peggiorata da quando sono aumentate le tensioni con la Turchia, accusata a sua volta da Atene di utilizzare le centinaia di persone in fuga dalla guerra come arma di pressione sull'Occidente.