La decisione è stata presa "dopo due mesi in porto a Marsiglia senza riuscire a ottenere una bandiera e mentre uomini, donne e bambini continuano a morire in mare"
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Le Ong Msf e Sos Méditerranée hanno annunciato la fine delle attività della nave Aquarius per il soccorso dei migranti. La decisione è arrivata "dopo due mesi in porto a Marsiglia senza riuscire a ottenere una bandiera e mentre uomini, donne e bambini continuano a morire in mare". Una scelta "dolorosa ma purtroppo obbligata, che lascerà nel Mediterraneo più morti evitabili, senza alcun testimone", ha affermato Claudia Lodesani di Msf.
"In un crescente clima di criminalizzazione dei migranti e di chi li aiuta, si perde di vista il principio stesso di umanità", ha sottolineato la Lodesani. E ha aggiunto: "Finché le persone continueranno a morire in mare o a subire atroci sofferenze in Libia, cercheremo nuovi modi per fornire loro l'assistenza umanitaria e le cure mediche di cui hanno disperatamente bisogno". Dal 2016 a oggi, le operazioni condotte dall'Aquarius hanno consentito di salvare oltre 30mila persone.
Negli ultimi due mesi, "con persone disperate che continuano a fuggire in mare lungo la rotta migratoria più letale al mondo, la nave Aquarius è rimasta bloccata in porto, impossibilitata a portare avanti la propria azione umanitaria salvavita", si legge in un comunicato. "È il risultato della prolungata campagna avviata dal governo italiano e supportata da altri stati europei, per delegittimare, diffamare e ostacolare le organizzazioni umanitarie impegnate a soccorrere persone vulnerabili nel Mediterraneo".
"È un giorno buio", ha dichiarato Gabriele Eminente, direttore generale di Msf. "Non solo l`Europa ha fallito nel garantire la necessaria capacità di ricerca e soccorso, ma ha anche sabotato chi cercava di salvare vite umane".