L'annuncio di Varsavia: "Clandestini individuati sono aumentati di quasi il mille per cento sul 2022". Praga schiera 130 agenti
La Polonia ha deciso di ripristinare temporaneamente il controllo al confine con la Slovacchia. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Mariusz Kamiński, sottolineando che rispetto al 2022 l'immigrazione clandestina e il numero dei migranti individuati in Slovacchia sono aumentati di quasi il mille per cento. Anche Austria e Repubblica Ceca, con annunci separati, hanno fatto sapere che introdurranno i controlli alla frontiera.
"In sole due settimane abbiamo individuato e arrestato 551 migranti illegali - ha spiegato Kaminski -. I controlli saranno introdotti a mezzanotte e dureranno per 10 giorni, ma è molto probavile che verranno prolungati". La stessa tempistica sarà adottata da Vienna, come ha annunciato il ministro degli Interni Gerhard Karner. La Slovacchia si trova ad affrontare un numero crescente di migranti illegali che attraversano il Paese diretti in Germania e in Europa occidentale. Si tratta soprattutto di giovani provenienti dal Medio Oriente e dall'Afghanistan, che arrivano principalmente attraverso la rotta migratoria balcanica.
Il ministro ceco dell'Interno, Vit Rakusan, ha sottolineato che i controlli aiuteranno a "combattere efficacemente" i trafficanti di esseri umani. Il passo, ha aggiunto, è stato deciso in stretto coordinamento con i Paesi vicini, Polonia compresa. Nelle sue previsioni la misura limiterà i flussi attraverso il confine. La polizia ceca prevede di schierare 130 agenti che opereranno lungo tutta la frontiera, non solo ai valichi.