Malta chiede, per far sbarcare i 49 a bordo delle due navi, di redistribuire anche i 249 arrivati a dicembre. Proseguono le pressioni Ue sui Paesi membri
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Appare più vicina la soluzione nell'impasse delle due navi Sea-Eye e Sea Watch con 49 migranti a bordo. Dopo che Malta, per aprire i suoi porti alle imbarcazioni delle Ong, ha chiesto di trasferire le 249 persone arrivate a dicembre, Berlino si è detta pronta a riceverne 50. I posti offerti non risultano tuttavia ancora sufficienti e per questo la Commissione Ue ipotizza di trasferire solo chi abbia possibilità di ottenere asilo.
Oltre alla Germania, anche la Francia si è detta pronta ad accogliere 50 migranti dei 298 totali (i 249 di Malta più i 49 delle due navi), mentre il Portogallo ha dato disponibilità per 10 e Lussemburgo e Olanda 6 ognuno. E perfino la Romania, quale presidente di turno del Consiglio Ue è pronta a "fare sforzi" per riceverne alcuni. Per l'Italia, invece, al di là dell'offerta di Conte per 15 nuclei familiari, non è mai stata data una disponibilità ufficiale.
Intanto, però, proseguono le pressioni della Commissione Ue prosegue per convincere anche altri governi a mostrare solidarietà, e sembra ormai quasi certo che mercoledì il commissario europeo alla Migrazione, Dimitris Avramopoulos, dopo la riunione a Bruxelles annuncerà il via libera di Malta allo sbarco dei migranti a bordo di Sea-Eye e Sea Watch.
Accettando di ridistribuire solo i migranti che hanno più probabilità di ottenere protezione internazionale, peraltro, La Valletta otterrà anche la garanzia di sostegno da parte della Commissione europea per rimpatri veloci, attraverso il contributo dell'Agenzia europea per il sostegno all'Asilo e Frontex.