Ispettori in Congo per verificare la situazione. Il ministro degli Esteri: "Sospensione temporanea del servizio a Kinshasa, al lavoro per intercettare le richieste fraudolente e la prevenzione di fenomeni corruttivi"
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Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, recentemente ha mandato gli ispettori in Congo per verificare la situazione del rilascio dei visti. Nei mesi scorsi analoghe iniziative sono state prese per altri Paesi. "L'immagine che ne è venuta fuori - spiega il ministro a "Libero" - è quella di una situazione preoccupante. Ho disposto il rientro immediato di due funzionari, ho ordinato la sospensione temporanea del servizio visti nazionali a Kinshasa e ho dato stringenti disposizioni a tutti gli uffici della rete al fine di rafforzare la capacità delle nostre sedi d'intercettare le richieste fraudolente di visti e prevenire fenomeni corruttivi".
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"E non è finita qui - precisa il ministro -, presto ci saranno altri provvedimenti". Al Congo e al traffico di visti potrebbe essere legata anche la vicenda dell'ambasciatore Luca Attanasio, brutalmente assassinato in quel Paese africano con il carabinieri Vittorio Iacobacci. "Il Viminale si occupa della parte amministrativa di queste ispezioni - chiarisce Tajani -. Con i nostri funzionari, però, facevano parte della missione anche esperti dei carabinieri, della polizia e della Guardia di finanza. Hanno visto le carte e indagato. Noi, da parte nostra, abbiamo messo tutto a disposizione degli inquirenti che decideranno come muoversi".
Dal punto di vista amministrativo, invece, si vedono "troppi visti concessi in maniera superficiale" secondo il ministro, che spiega: "C'erano pratiche con fascicoli vuoti, altre con incartamenti distrutti. Altri ancora con una serie di documenti contraffatti. Sinceramente non mi aspettavo una situazione di simile gravità. L'obiettivo prioritario del governo è quello di contrastare ogni forma di ingresso irregolare in Italia. Vogliamo scegliere noi chi entra nel nostro Paese e non lasciare la scelta a trafficanti e reti criminali. Per farlo, però, dobbiamo attuare una profonda revisione delle procedure interne e dare forza alle nostre sedi consolari".
Tajani osserva inoltre che "ambasciate e consolati offrono un significativo contributo alla lotta contro reti di malaffare ai danni del nostro Paese. Lo dimostrano le regolari segnalazioni di frodi, che spesso vengono perpetrate grazie all'aiuto delle organizzazioni criminali presenti in Italia. Per rafforzare i controlli, però, bisogna dotare i nostri uffici delle risorse di cui hanno bisogno. Abbiamo avviato un percorso di incremento degli organici, perché serve personale qualificato".
Quindi, tolleranza zero verso i furbetti del visto, anche per tutelare quelli che hanno diritto a chiedere il permesso di entrare in Italia. "Non dobbiamo dimenticare che i visti servono anche a facilitare il commercio e gli investimenti, oltre che a permettere scambi culturali e flussi turistici di qualità. Anche per tutelare tutto questo, vogliamo rafforzare i canali legali e sicuri di migrazione dei lavoratori stranieri, a vantaggio del sistema produttivo italiano".
Il 16 luglio 2023 è stato firmato l'accordo tra Unione europea e Tunisia sui migranti, arrivato dopo settimane di negoziati. L'obiettivo è di rafforzare la cooperazione economica e commerciale tra le due parti, di sostenere le riforme e il controllo delle frontiere da parte di Tunisi e di favorire il rimpatrio dei cittadini tunisini irregolari in Europa. L'Unione europea si impegna a fornire un aiuto finanziario alla Tunisia per migliorare il suo sistema di soccorso in mare e il pattugliamento delle sue acque territoriali. La Tunisia, invece, ribadisce di non voler ospitare i migranti non tunisini e di voler gestire solo le sue frontiere. L'accordo ha suscitato forti critiche da parte delle organizzazioni non governative e dei giornalisti indipendenti, che hanno denunciato la mancanza di trasparenza sui dettagli dell'intesa e il rischio di violazione dei diritti umani dei migranti bloccati in Tunisia.