ALLO STUDIO

Migranti, tassa da 50 euro per gli stranieri che entrano in Europa

L'Ue pensa a un balzello per tutti coloro che arrivano da altri continenti per turismo o lavoro. Finanzierà il migration compact

04 Mag 2016 - 15:51

Chi entrerà in Europa per turismo o lavoro presto potrebbe essere costretto a sborsare 50 euro per finanziare il Migration compact, il piano proposto dal governo italiano alla Ue per fermare i flussi migratori. I costi del progetto si aggirano intorno ai 15 miliardi di euro e, dopo il no della Germania all'emissione di Eurobond, Bruxelles sta seriamente pensando all'introduzione del balzello, sotto forma di "visto".

Dieci euro in più per ogni biglietto aereo - Non solo il "visto": l'Europa, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, potrebbe infatti anche introdurre una tassa da 10 euro su ogni biglietto aereo con destinazione Vecchio Continente. Le due novità porterebbero nelle casse comunitarie circa 4 miliardi di euro che, sommati ai 7 già presenti nei due Fondi dell'Europa, avvicinerebbe all'obiettivo consentendo quantomeno il lancio del piano italiano, che ha raccolto l'adesione di gran parte dei Paesi membri.

250mila euro per ogni profugo "rifiutato" - Tocca invece le casse dei singoli Stati un'altra proposta allo studio: costringere le singoli nazioni a sborsare ben 250mila euro per ogni profugo "rifiutato". Lo rivela La Stampa. Il piano sarebbe questo: in base a Pil, numero di abitanti e altri fattori, l'Ue stabilirà delle quote di migrazione sopportabili per ogni Paese. Superato il 150% di questa quota, scatterà la redistribuzione dei profughi seguendo quote prefissate. Se uno Stato membro si rifiuterà dovrà sborsare, come detto, 250mila euro per ogni migrante a cui viene chiusa la porta.

Quattro Paesi dell'Europa dell'Est contestano le multe - Quest'ultima proposta, che è sul tavolo della Commissione Ue, riunitasi per rivedere il regolamento di Dublino, viene contestata da quattro Paesi dell'Europa dell'Est. Si tratta di Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia. Per il ministro degli Esteri ceco Lubomir Zaoralek la proposta di Bruxelles è "una spiacevole sorpresa". "E' un ricatto inaccettabile", ha affermato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto.

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