Dal 15 marzo, una ventina di poliziotti in aiuto in caso di arrivo di flussi, dopo la chiusura della rotta dei Balcani. L'allarme dalla Grecia: "Emergenza al culmine, gli Stati membri accettino i ricollocamenti"
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Dal 15 marzo una ventina di poliziotti di frontiera italiani saranno in Albania per rafforzare le frontiere del Paese. L'invio avviene su richiesta delle autorità di Tirana, nel quadro di un rafforzamento della cooperazione tra Italia e Albania per affrontare la questione della prevenzione del fenomeno migratorio e della sua gestione, in caso di arrivo di flussi, dopo la chiusura della rotta dei Balcani. La Turchia assicura: "Rispetteremo accordo Ue".
Sarà Tirana, Si apprende da fonti a Bruxelles, a decidere su quali confini dispiegare i poliziotti italiani.
Giovedì sia il ministro dell'Interno Angelino Alfano sia il ministro della Difesa Roberta Pinotti avevano sottolineato l'importanza di una partnership con l'Albania per gestire un'eventuale flusso di migranti verso le coste italiane, attraverso l'Adriatico, in seguito alla chiusura della cosiddetta "rotta balcanica".
L'Albania e la Turchia "saranno i capisaldi della strategia di contrasto dei flussi migratori", ha detto in particolare Alfano, secondo cui "dobbiamo convincere la Turchia ad aiutarci perché essa stessa non faccia uscire i migranti e quindi non vengano verso nord; l'Albania, invece, deve sorvegliare meglio i confini e il terrorismo".
"Stiamo lavorando con l'Albania a tutti i livelli per evitare che si apra un altro fronte", ha aggiunto il ministro Pinotti. A suo avviso, il "rischio" di un nuovo flusso di migranti "esiste ma l'Albania è un Paese amico e stiamo lavorando per impedire che questa cosa avvenga", ha concluso il ministro della Difesa, precisando che al momento non ci sono indizi per dirlo ma "solo una preoccupazione".
Intanto la Grecia lancia un nuovo allarme: "La crisi umanitaria raggiunge il suo culmine. Gli Stati membri accettino con urgenza i ricollocamenti. E' il momento di attuare", afferma il commissario europeo Dimitris Avramopoulos su Twitter.