Shock per la morte di Kristina Joksimovic, miss Svizzera Occidentale 2003. A febbraio il marito prima l'ha fatta a pezzi con alcune cesoie e poi l'ha sciolta in una sostanza chimica. Secondo lui era "legittima difesa"
Dalle carte della Corte Federale di Losanna emergono dettagli inquietanti dietro il delitto di Kristina Joksimovic, 38enne uccisa a febbraio dal marito. I giudici hanno negato la scarcerazione all'uomo, non credendo alla sua versione. Joksimovic sarebbe stata strangolata, fatta a pezzi con seghetto e cesoie, prima di venire messa in un frullatore a immersione industriale. Quindi sarebbe stata sciolta in una sostanza chimica. La donna, che nel 2008 era stata finalista al concorso di bellezza nazionale, era madre di due figlie, avute con il suo assassino. Il marito fu arrestato il giorno dopo il ritrovamento del corpo nell'abitazione di Binningen, vicino a Basilea.
In un primo momento l'uomo aveva raccontato di averla trovata morta in casa e di averne smembrato il corpo in preda al panico. Poi ha ritrattato: ha ammesso l'omicidio sostenendo che si trattasse di legittima difesa in quanto la moglie l'avrebbe minacciato con un coltello. Il rapporto del medico-forense smentisce la sua descrizione dei fatti. La Corte federale di Losanna non gli ha creduto e ha respinto la richiesta di rilascio avanzata dai legali dell'omicida.
Kristina Joksimovic negli ultimi anni aveva deciso di allontanarsi dalle passerelle per diventare coach di indossatrici. La coppia era sposata dal 2017. Nonostante le apparenze di una famiglia felice sui social, i due coniugi avevano problemi da tempo. Pare che la donna volesse separarsi da lui. Dalle indagini è emerso che l'uomo era già stato violento in passato. Diverse volte la polizia sarebbe intervenuta per i litigi in casa, ma la moglie non lo aveva mai querelato.
Secondo la Procura, il 41enne presenta tratti sadico-sociopatici e una predisposizione criminale notevolmente alta. Per gli investigatori le sue azioni sono state pianificate e sistematiche.