Jean-Marc Peillex, primo cittadino di Saint-Gervais, ha spiegato di aver preso questa decisione dopo che il suo appello di posticipare le ascensioni è stato ignorato da alcuni alpinisti
© Ansa
Decine di "pseudo alpinisti" ignorano la raccomandazione di non scalare il Monte Bianco lungo la via normale francese dal rifugio del Gouter a causa delle importanti cadute di pietre legate alla siccità. Così Jean-Marc Peillex, il sindaco di Saint-Gervais, comune francese su cui si trova l'itinerario di salita, ha stabilito che chi vorrà scalare la vetta dovrà versare una cauzione da 15 mila euro, di cui 10 mila euro pari "al costo medio dei soccorsi" e 5 mila euro per "le spese di sepoltura della vittima". "È inaccettabile - scrive - che sia il contribuente francese a pagare questi costi".
La decisione arriva poco più di due settimane dopo l'invito che Peillex aveva rivolto agli alpinisti di non scalare il Monte Bianco. "Pericolo di morte", scriveva in un post, per invitare a posticipare le ascensioni. Il suo appello, però, e rimasto inascoltato e ciò ha convinto il sindaco a optare per questa scelta.
Le raccomandazioni inascoltate - "A causa delle condizioni climatiche eccezionali attuali - si leggeva in una nota la prefettura dell'Alta Savoia (Francia) e il comune di Saint-Gervais-les-Bains - e della siccità che interessano il nostro dipartimento da diverse settimane, importanti cadute di pietre si verificano lungo la via normale di ascesa alla cima del Monte Bianco, di giorno come di notte, in particolare negli orari più frequentati, cioè la mattina presto". Quindi "di fronte a questa situazione climatica" le autorità "raccomandano agli alpinisti intenzionati a questa ascensione di posticiparla momentaneamente. Le società delle guide alpine di Saint-Gervais-les-Bains e di Chamonix-Mont-Blanc si sono accordate per sospendere temporaneamente l'ascensione da questa via. Questa saggia decisione va accolta con favore".