Dopo la conquista dei cieli ora è la volta del mare. Posato il primo “iceberg” da 10 tonnellate della nuova isola artificiale
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Si chiamerà Portier Cove e sarà il nuovo lussuosissimo quartiere interamente costruito su un’isola artificiale al largo delle acque monegasche. Un progetto da 2 miliardi di euro che vedrà i lavori svolgersi fino al 2025. Sono anni che Alberto di Monaco accarezzava l’idea, già prima della morte del padre, un’idea rivoluzionaria, che sarebbe già dovuta partire nel 2007 ma che poi la crisi aveva bloccato. Ora il sogno è diventato realtà con la posa della prima pietra di un “Iceberg” da 10 tonnellate.
Il tutto secondo l’accordo per la realizzazione del progetto firmato dal ministro di Stato di Monaco Michel Roger e il signor Gérard Brianti, amministratore delegato della compagnia monegasca l’Anse du Portier, società incaricata del lavoro delle infrastrutture marittime.
Per la realizzazione dell’opera la società si avvarrà, inoltre, di numerose aziende edili, architetti e studi di ingegneria locali fra i quali Bouygues Travaux Publics, Bouygues Batiments Sud-Est, Engeco (Casiraghi/ Gruppo Pizzarotti), J.B. Pastor & Fils, Michel Pastor Groupe, Smetra e Satri (Gruppo Marzocco).
Un progetto ambizioso che sottrarrà ettari al mare grazie a un complicatissimo sistema di drenaggio – sempre nel rispetto dell’ambiente- che verranno destinati a ospitare abitazioni per i nuovi milionari che aspettano di ottenere la cittadinanza, negozi di lusso e alcuni spazi aperti al pubblico, fra i quali un'estensione del Grimaldi Forum di circa 3.500 metri quadrati.
Si risolverà così il problema della scarsità di spazio che caratterizza il Principato, la cui estensione attuale è di soli 2 km quadrati. Fino ad ora si era tentato di risolvere il problema costruendo grattacieli sempre più alti, ma ora lo spazio è finito anche per questi ed ecco quindi la nuova idea.
Il principe Alberto ha deciso, inoltre, che la sua nuova Monaco avrà anche un’anima verde. Sarà presente infatti un parco di un ettaro con piante tropicali ed autoctone. Sarà interessante vedere la possibile influenza che il cambio dello skyline avrà anche sul tracciato del Gran Premio di F1. Per il momento rimane solo un’ipotesi, ma lo spazio in più potrebbe effettivamente essere sfruttato per modificare l’estensione di uno dei più famosi e suggestivi percorsi per monoposto.