L'astronauta morì in seguito a un intervento chirurgico al cuore ma i figli avevano messo in dubbio l'operato dei medici. Lo scrive il New York Times
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Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla Luna, è morto nel 2012 a 82 anni dopo una operazione al cuore ma, stando al New York Times, il decesso nasconde un segreto: un accordo tra la famiglia Armstrong e l'ospedale dove si operò per evitare una causa giudiziaria. I figli dell'astronauta contestarono che il padre morì a causa di un errore medico e l'ospedale, per evitare una pessima pubblicità, preferì pagare 6 milioni di dollari.
Secondo la famiglia Armstrong le infermiere che rimossero i fili per un pacemaker temporaneo avrebbero causato una emorragia nella membrana che circonda il cuore. L'ospedale difese il trattamento ma preferì pagare 6 milioni di dollari per sistemare la questione ed evitare una pubblicità devastante, con l'associazione alla morte di un eroe americano.
La rivelazione del New York Times arriva pochi giorni dopo il 50.mo anniversario dello storico allunaggio. Il quotidiano sostiene di aver ricevuto da uno sconosciuto 93 pagine di documenti legati alla vicenda, incluse le opposte perizie mediche di parte.
Alcuni documenti, però, sono pubblici sul sito della corte, confermando l'autenticità di quelli inviati. Il mittente ha incluso una nota non firmata in cui auspica che le informazioni possano salvare altre vite. La famiglia di Armstrong inizialmente aveva chiesto 7 milioni di dollari.
La maggior parte della somma, circa 5,2 miloni, è stata divisa equamente tra i due figli dell'astronauta, Mark e Rick. Il fratello e la sorella, Dean A. Armstrong e June L. Hoffman, hanno ricevuto 250mila dollari a testa e sei nipoti 24mila dollari ciascuno. La vedova del cosmonauta, Carol, sua seconda moglie, nulla perché non ha voluto partecipare all'accordo