Stava per prendere parte al corteo da lui stesso organizzato contro l'insediamento del presidente russo per il suo quarto mandato. Il processo a suo carico è stato fissato per l'11 maggio
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Alexei Navalny, leader dell'opposizione, è stato arrestato dalla polizia a Mosca, durante la manifestazione anti-Putin "Per noi non è lo zar", organizzata da lui stesso. La dimostrazione si è svolta, anche in sua assenza in tutto il Paese, a due giorni dall'insediamento ufficiale di Putin al Cremlino per il suo quarto mandato. I cortei, a Mosca, San Pietroburgo e in altre città, non erano stati autorizzati e sono state centinaia le persone fermate, compreso l'organizzatore. Ma Navalny è stato poi rilasciato, in attesa del processo che si terrà l'11 maggio.
Navalny era stato arrestato mentre stava per partecipare al corteo di protesta da lui stesso indetto contro l'insediamento del presidente Vladimir Putin che ufficialmente inizierà lunedì 7 maggio il suo quarto mandato. "Per noi non è lo zar" è un movimento organizzato dagli oppositori di Putin in 90 città: in alcune il corteo è stato autorizzato, in altre no.
Alla mezzanotte il rilascio - "A mezzanotte e mezza hanno deciso di rilasciarmi", ha annunciato lo stesso Alexei Navalny su Twitter, dopo l'arresto prima della manifestazione di protesta contro Vladimir Putin. Il leader dell'opposizione russa è accusato di organizzazione del corteo non autorizzato e di resistenza a pubblico ufficiale. Navalny è stato fatto uscire dal carcere in attesa del processo che si terrà a Mosca l'11 maggio.
Fermati anche cinque giornalisti - Ci sono almeno cinque giornalisti tra le persone fermate in Russia durante le manifestazioni anti-Putin. Lo riportano i media russi. L'ong Ovd-Info fa sapere che a Mosca sono stati fermati i reporter Oksana Gandziuk, della tv d'opposizione Dozhd, e Ilia Gorshkov e Aleksandr Antiufeev, di Daily Storm. I tre avevano al collo la "Press card". La radio Eco di Mosca riferisce del fermo del fotoreporter di Novaia Gazeta Mikhail Grebenshikov. Radio Liberty inoltre fa sapere che anche una sua collaboratrice è stata fermata.
Nei giorni scorsi la polizia aveva avvertito che ci sarebbero state "conseguenze negative" per i partecipanti ai cortei non autorizzati. Navalny aveva replicato su Twitter: "Vorrei ricordare delle conseguenze negative per chi non parteciperà: se rimarrete a casa la banda di Putin distruggerà il Paese e vi priverà del vostro futuro".
A Krasnoyarsk ci sono stati tafferugli con le forze di sicurezza che hanno fermato alcuni attivisti. A Tomsk, è stata fermata la coordinatrice locale del movimento di Navalny, Ksenia Fadeeva. Secondo fonti locali più di 100 persone sono già state fermate dalla polizia. Navalny ha messo a disposizione un numero verde di informazione e sostegno alle persone arrestate. L'iniziativa ha avuto l'appoggio anche del gruppo Pussy Riot che ha annunciato la sua partecipazione.