Ha 25 anni ed era stato arrestato lo scorso aprile dopo la sua partecipazione alle manifestazioni contro il golpe militare
Tre anni di carcere per avere partecipato alle manifestazioni di massa contro il colpo di stato del febbraio 2021 in Myanmar. A tanto è stato condannato il modello, attore e cantante di 25 anni Paing Takhon, che era stato arrestato lo scorso aprile e che da allora è ai lavori forzati. È uno dei volti più noti del Myanmar e aveva oltre un milione di follower sui suoi account Instagram e Facebook, che sono stati cancellati.
Nel 2020 le elezioni generali birmane furono vinte dalla Lega Nazionale per la Democrazia di Aung San Suu Kyi. Win Myint venne confermato presidente. I militari però non considerarono legittimo il risultato del voto e arrestarono la leader democratica il primo febbraio 2021 e destituirono Win Myint, prendendo il potere con la forza. Questo provocò numerose proteste in tutto il paese, represse dai militari con violenza: in base ai report dell'Assistance Association for Political Prisoners, sono stati uccise 1.178 persone e arrestate 7.355.
Dieci giorni dopo il colpo di stato, Paing Takhon era già in piazza in mezzo ai manifestanti. Inoltre, in quei giorni pubblicò diversi post di dissenso sui social network. Secondo la Bbc, l'attore era stato molto esplicito: "Condanniamo fermamente il golpe militare. Chiediamo l'immediato rilascio di Aung San Suu Kyi, del presidente Win Myint, dei ministri del governo civile e dei membri eletti del parlamento. Chiediamo il rispetto dei risultati elettorali del 2020 e che si formi un nuovo governo civile guidato dalla LND".
Per questi motivi ad aprile Paing Takhon è stato arrestato. Cinquanta soldati sono arrivati con otto furgoni militari alle 5 del mattino e lo hanno prelevato da casa sua. Con lui, sono stati sequestrati anche i suoi due cellulari. Poco dopo sono stati disattivati i suoi account Instagram e Facebook, che avevano circa un milione di follower. Il suo avvocato ha detto all'Afp che è stato anche messo ai lavori forzati.
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Paing Takhon nel mezzo di una protesta contro il golpe militare davanti all'ambasciata cinese di Yangon, in Myanmar (11 febbraio 2021)