L'Italia chiede un mandato internazionale per poter intervenire contro gli scafisti e distruggere i barconi in porto
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Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha avuto un colloquio telefonico col premier italiano Matteo Renzi, al quale ha espresso "apprezzamento per gli sforzi dell'Italia nell'affrontare la crisi degli immigrati nel Mar Mediterraneo", esprimendo "grande preoccupazione". Anche l'Onu è stata chiamata in causa dall'Italia per avere un mandato internazionale per poter intervenire contro gli scafisti.
"La comunità internazionale deve condividere la responsabilità di assicurare protezione per gli immigrati e i rifugiati che attraversano il Mediterraneo", affermano il segretario generale dell'Onu e Renzi. Ban sottolinea quindi la necessità di mettere in campo un "efficace meccanismo di salvataggio in mare", oltre a una continua lotta ai trafficanti di esseri umani.
L'ipotesi è di arrivare a una operazione contro i trafficanti di esseri umani, per distruggere i barconi della morte ancora in porto, prima che partano, come ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Noi da soli non possiamo farlo ed è in corso un negoziato con Onu e Ue per avere, in un quadro di legalità internazionale, l'autorizzazione a questo intervento", ha detto Alfano.
Onu: "Un milione i rifugiati da accogliere" - "Un milione di rifugiati dalla Siria dovrà essere accolto dai Paesi ricchi nei prossimi cinque anni per fermare i naufragi nel Mediterraneo". Lo ha detto il relatore speciale Onu François Crépeau al sito del quotidiano britannico The Guardian. "E' l'inattività dell'Europa che sta creando il mercato dei trafficanti di essere umani", ha aggiunto.
Tripoli: "Pronti a collaborare" - Intanto il governo di Tripoli, non riconosciuto dalla comunità internazionale, "ha espresso la propria disponibilità a cooperare con l'Unione europea per combattere l'immigrazione illegale e il terrorismo che minaccia la sicurezza dell'area nel quadro di un rispetto della sovranità dello Stato della Libia". Lo riferisce l'agenzia Lana, l'ex agenzia ufficiale libica controllata da Tripoli.
Obama: "Instabilità libica crea il caos" - "Il problema dei rifugiati è il risultato di conflitti tribali e differenze religiose in Libia, che stanno creando il caos". Lo ha detto il presidente americano Barack Obama alla Msnbc, rispondendo sulla tragedia del barcone di immigrati ribaltatosi nel Mediterraneo. Obama ha quindi sottolineato come molte delle vittime del disastro vengono da varie parti dell'Africa e del Medio Oriente e fuggono da guerre, povertà e persecuzione.
Avramopoulos: "Dichiarata guerra ai trafficanti" - "Abbiamo dichiarato guerra ai trafficanti di esseri umani", perché "sono un sistema spietato, gente che farebbe qualunque cosa per denaro, in certi casi meglio organizzata di alcuni Paesi della regione". E' quanto ha sottolineato Dimitris Avramopoulos, commissario Ue all'immigrazione. Secondo lui, la soluzione è "prendere ispirazione da esperienze come Atalanta", la missione navale antipirateria nel Mar Rosso.