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L'Alto rappresentante Josep Borrell ha incontrato il suo omologo russo Sergei Lavrov, il quale ha risposto: "La situazione è malsana". L'attivista di nuovo a processo, stavolta l'accusa è diffamazone
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Le relazioni fra Russia e Unione europea sono arrivate "a un punto critico" anche a causa del caso Navalny. Lo ha detto l'Alto rappresentante della politica estera comunitaria, Josep Borrell, in apertura del suo incontro con l'omologo russo Sergei Lavrov. "Siamo però connessi e, nonostante le nostre differenze, costruire un muro di silenzio non è un'opzione", ha aggiunto. "La situazione è malsana", ha commentato Lavrov.
"Siamo entrambi stakeholder della regione Euroasiatica - ha quindi sottolineato Lavrov -. Oggi abbiamo l'opportunità di avere una conversazione franca fra di noi, per affrontare questo punto".
"Ho espresso al ministro Lavrov la nostra preoccupazione, ribadito la richiesta di rilascio e l'attivazione di un'indagine imparziale riguardo al suo avvelenamento", ha quindi aggiunto Borrell.
Cremlino: "Biden aggressivo,ultimatum inammissibili" Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che le richieste del presidente americano Joe Biden di liberare l'oppositore Alexey Navalny "subito e senza condizioni" rappresentano "una retorica molto aggressiva e non costruttiva". "I messaggi che suonano come ultimatum per noi sono inammissibili", ha aggiunto Peskov, ripreso dalla Tass.
Al via nuovo processo per Navalny, accusa è diffamazione Intanto è iniziato a Mosca un nuovo processo contro Navalny. L'attivista, presente all'udienza, è accusato di aver diffuso informazioni "false" e "offensive" su un veterano della Seconda guerra mondiale che ha difeso in una clip elettorale la scorsa estate il referendum che ha rafforzato i poteri del presidente Vladimir Putin. Navalny aveva definito i partecipanti al video, tra cui il veterano, "vergogna della nazione" e "traditori".