Spuntano documenti che attestano le vere origini della potente moglie del ministro della Propoaganda del Reich nazista, nata fuori dal matrimonio
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Magda Goebbels, la potente moglie del ministro della Propaganda del Reich nazista Joseph, era figlia illegittima di un facoltoso ebreo. Lo sostiene il quotidiano tedesco Bild, che ha scovato alcuni documenti che attesterebbero le vere origini della donna. Dalle carte emerge come il vero padre di Magda fosse Richard Friedlaender, di professione commerciante.
Il commerciante ebreo, secondo marito di Auguste - Bild spiega che la madre di Magda, Auguste, aveva sposato Friedlander in seconde nozze. "Un poco appariscente documento anagrafico dell'archivio regionale di Berlino, che Bild ora ha scoperto, porta un segreto a cui rimanda" un libro pubblicato a maggio "dallo storico e scrittore" Oliver Hilmes "Berlino 1936", dice ancora il giornale. "Un certificato di residenza del commerciante" ebreo, Richard Friedlaender appunto, "dichiara come propria figlia carnale 'Magdalena, nata l'11 novembre 1901'", la futura "donna modello" del ministro della propaganda del Fuehrer, la donna madre di sei figli che furono sempre esaltati come "puri ariani".
Atto di nascita senza padre - Bild ricorda che quando Magda nacque la madre non era sposata (inoltre "il suo atto di nascita non riporta alcun padre") e come "padre adottivo subentrò il figlio di un costruttore, Oskar Ritschel, che aveva vissuto alcuni anni" con la donna che poi sposò il commerciante Friedlaender solo nel 1908: "quanto a lungo avesse avuto contatti con il berlinese nato nel 1881 rimane oscuro", scrive Bild evocando un "doppio gioco" della futura signora Goebbels e ipotizzando implicitamente il concepimento ora comprovato dal certificato appena emerso.
Il diario e il Lager di Buchenwald - L'essere "quello che i nazisti chiamavano "mezzo ebrea", spiegherebbe due circostanze: una è la notazione fatta da Goebbels nel giugno 1934 sul suo diario circa "una terribile cosa" appresa "da parte di Magda", sostiene Bild; l'altra è il perché la potentissima donna del Reich non impedì che Friedlaender morisse nel Lager di Buchenwald nel 1939, aggiunge il quotidiano popolare, ma molto attendibile.