New York Times: "Più di mille ex nazisti arruolati dai servizi segreti americani "
© dal-web | Aleksandras Lileikis. Foto del Dipartimento di Giustizia americano
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A partire dai primi anni '50 Fbi e Cia hanno "adottato" ex ufficiali delle SS, usandoli contro i sovietici come spie in Germania durante la Guerra Fredda
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Nel 1946 Orson Welles gira un film chiamato Lo straniero, incentrato sulla doppia vita di un criminale nazista naturalizzato americano, Franz Kindler; la sua vera identità si scopre quando dice: "Ma Carl Marx non era tedesco, era ebreo!". Nel 2011 Sorrentino gira This must be the place, e l'America è ancora alla ricerca di criminali nazisti. Ora, il New York Times rivela che molti di loro furono spie per parte americana durante la Guerra Fredda, e ottennero la cittadinanza e una nuova identità americana grazie al Governo.
© dal-web | Aleksandras Lileikis. Foto del Dipartimento di Giustizia americano
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Negli anni '50, durante la Guerra Fredda, la Cia e l'Fbi arruolarono nelle proprie fila almeno mille ex nazisti tedeschi. Il fatto che fossero colpevoli di crimini di guerra minori non costituì un ostacolo alla loro selezione da parte del Governo americano. In alcuni casi, l'evidenza dei crimini commessi venne classificata come propaganda comunista. Concluso il loro servizio in Germania, molti di loro furono accolti negli Stati Uniti, ottenendo la cittadinanza e una nuova identità per i servigi resi.
Non solo. Il Governo americano ha tenuto nascosti i propri collegamenti con i "rifugiati" nazisti fino agli anni Novanta. Ancora negli anni '80, quando il Ministero della Giustizia richiese i nomi di 16 sospetti criminali nazisti, l'Fbi rifiutò di consegnare la lista. Cinque di loro erano ancora informatori per l'Ufficio federale, fornendo indiscrezioni su presunti simpatizzanti del comunismo. Nel 1995, a seguito delle pressione di un procuratore generale, la Cia dichiara: "Non esistono prove che l'Agenzia fosse a conoscenza delle attività in tempo di guerra".
Fra i mille e più nazisti spalleggiati dal Governo americano, spiccano i nomi di Otto von Bolschwing, nobiluomo prussiano e ufficiale delle SS, e Aleksandras Lileikis, ufficiale lituano e collaboratore della Gestapo. Secondo i documenti in possesso della stessa Cia, Lileikis era "possibilmente connesso con l'uccisione degli ebrei a Vilnius". Nelle foreste intorno alla capitale 60mila persone vennero giustiziate. Nonostante questo Lileikis venne assunto nel 1952 e quattro anni dopo trasferito in California, dove visse fino al 1994 quando venne espatriato. Otto von Bolschwing invece è morto come cittadino americano nel 1982. L'ex ufficiale era mentore e sostegno di Adolf Eichmann, l'ideatore della "Soluzione finale".