Per Washington "è ancora possibile mettere fine al golpe con la diplomazia". I leader dell'Ecowas si riuniscono giovedì ad Abuja, dopo la scadenza dell'ultimatum ai golpisti per il reintegro del presidente deposto
Le autorità militari del Niger hanno inviato ulteriori truppe nelle zone di confine con la Nigeria e il Benin. I rinforzi sono stati inviati in seguito a una decisione del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (l'autorità centrale dopo il colpo di Stato). Gli autori del colpo di Stato sono tuttavia consapevoli dei rischi di un'allenza con la Russia e hanno incontrato una delegazione degli Usa. Lo ha riferito la funzionaria americana Victoria Nuland, parlando di "discussioni difficili". Domenica i ribelli che hanno preso il potere in Niger hanno imposto il divieto di volo nello spazio aereo nazionale e hanno accusato Paesi vicini di preparare un'aggressione contro il Niger, dopo la scadenza dell'ultimatum dell'Ecowas, che ha deciso di riunirsi giovedì 10 agosto in un vertice straordinario ad Abuja.
Secondo gli Stati Uniti, dunque, "è ancora possibile mettere fine al golpe con la diplomazia". Per questo motivo, oltre al dialogo coi golpisti, Washington mantiene un contatto costante col presidente deposto Mohamed Bazoum.
Il vertice straordinario dell'Ecowas - Proprio i leader dei Paesi dell'Ecowas, l'organizzazione dei Paesi dell'Africa occidentale, adesso cercano nuove soluzioni e hanno fissato un incontro per giovedì 10 agosto, ad Abuja, la capitale della Nigeria, per un confronto sulla crisi. Questo "vertice straordinario" è stato annunciato il giorno dopo la scadenza del suo ultimatum ai golpisti per il reintegro del deposto presidente nigerino Mohamed Bazoum, democraticamente eletto. "I leader dell'organizzazione dell'Africa occidentale esamineranno la situazione politica e i recenti sviluppi in Niger", ha reso noto l'organismo in un comunicato stampa.
L'Europa sostiene l'Ecowas - Da parte sua l'Europa dice di seguire l'evolversi della crisi. "Continuiamo a monitorare gli sviluppi in Niger. Sosteniamo l'Ecowas e siamo in contatto con tutti i partner per trovare una soluzione diplomatica che ripristini l'ordine costituzionale". Lo scrive, sui canali social, l'inviata dell'Ue per il Sahel, Emanuela Del Re.
In un comunicato annunciato dalla televisione nazionale, i militari autori del golpe in Niger hanno annunciato la nomina a primo ministro di Ali Mahaman Lamine Zeine. L'ex presidente Mamadou Tandja aveva nominato Lamine Zeine capo di gabinetto nel 2001 e poi ministro delle Finanze nel 2002, per sanare una situazione economica e finanziaria caotica. Un contesto ereditato dai soldati saliti al potere dopo l'assassinio nel 1999 del generale e presidente Ibrahim Mainassara, in questo Paese dell'Africa occidentale con una storia segnata da prese di potere con la forza. Zeine era stato ministro delle Finanze fino al rovesciamento di Tandja durante un colpo di Stato nel 2010 da parte del comandante Salou Djibo, prima di un'elezione presidenziale vinta da Mahamadou Issoufou, predecessore di Mohamed Bazoum, estromesso il 26 luglio.