Fotogallery - In Italia i nostri connazionali provenienti dal Niger
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Secondo l'Ue c'è ancora spazio per una mediazione almeno fino a giovedì. Ma Mali e Burkina Faso confermano l'appoggio alla giunta militare
Le forze armate del Niger stanno portando rinforzi nella capitale per prepararsi a un potenziale intervento militare dell'Ecowas. Un convoglio di circa 40 pick-up è arrivato al tramonto di domenica nella capitale Niamey, portando truppe da altre parti del Paese. Contestualmente, la giunta militare al potere dopo il golpe del 26 luglio si è rifiutata di ricevere la delegazione di rappresentanti dell'organizzazione regionale dell'Africa occidentale Ecowas, dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite che era attesa martedì nella capitale per negoziati sul ripristino dell'ordine costituzionale. Proprio una fonte dell'Ecowas conferma che "in questa fase non sarà effettuato un intervento militare, la via migliore è la diplomazia".
Il Niger è precipitato nel il 26 luglio, quando il presidente Mohamed Bazoum è stato destituito dalla guardia presidenziale con un colpo di Stato. L'Ecowas ha risposto pochi giorni dopo emettendo sanzioni e lanciando un ultimatum alla giunta militare al potere: dimettersi entro una settimana o affrontare un potenziale intervento militare. La scadenza è passata domenica senza che la situazione politica sia cambiata.
Secondo l'Unione europea, che ha espresso "fermo sostegno alle attività dell'Ecowas e alla posizione che ha assunto", c'è però ancora spazio per la diplomazia almeno fino alla riunione straordinaria dell'organizzazione fissata per giovedì. Il portavoce per la politica estera dell'Ue, Peter Stano, ha chiarito che Bruxelles è "in contatto con i Paesi membri e con l'Ecowas", che è il principale attore nella regione", ribadendo "pieno sostegno a qualsiasi decisione sarà presa" dalla Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale.
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Nel frattempo, però, a complicare la situazione c'è anche l'appoggio del Mali e del Burkina Faso alla giunta golpista del Niger, che rischia di innescare un conflitto regionale in caso di intervento dell'Ecowas. L'appoggio è stato ribadito al termine di un incontro a Niamey tra la giunta militare e i rappresentanti dei due Paesi vicini. Il ministro maliano Abdoulaye Maiga ha fatto sapere che durante l'incontro "abbiamo ribadito la decisione dei presidenti Goita (Mali, ndr) e Traoré (Burkina Faso, ndr) di partecipare pienamente alle operazioni di legittima difesa al fianco delle forze di difesa e di sicurezza nigerine".
Maiga ha quindi rimarcato che "è oltre un decennio che Burkina Faso, Mali e Niger si trovano ad affrontare le conseguenze socio-economiche, di sicurezza e umanitarie dell'avventura Nato in Libia", invitando l'Ecowas "a rivolgere i loro ultimatum ai gruppi terroristici".
Per il presidente della Nigeria e dell'Ecowas, Bola Tinubu, nella crisi in Niger "la diplomazia è la migliore via da seguire". I leader degli altri Paesi del blocco dell'Africa occidentale "preferirebbero una risoluzione ottenuta con mezzi diplomatici, con mezzi pacifici, piuttosto che con qualsiasi altro mezzo. Tale posizione sarà mantenuta in attesa di qualsiasi altra risoluzione che può o non può derivare dal vertice straordinario previsto per giovedì".