Granate contro una chiesa nella Repubblica Centrafricana: 16 vittime
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Almeno 28 fedeli sono rimasti uccisi nell'attacco con esplosivo in una moschea a Mubi, nel nord della Nigeria. Il portavoce della polizia locale ha riferito che la prima deflagrazione è avvenuta durante la preghiera pomeridiana. Poi ne è seguita una seconda che ha investito i fedeli in fuga. Testimoni hanno riferito di aver visto un giovane con un corpetto esplosivo entrare nella moschea.
Altre 56 persone sono rimaste ferite nell'attentato, messo a segno all'indomani dell'incontro alla casa Bianca del presidente nigeriano Muhammadu Buhari con il presidente americano Donald Trump. Al centro del colloquio c'e' stata proprio la minaccia costituita dagli estremisti islamici del gruppo Boko Haram, che si ritiene siano gli autori anche di quest'ultimo attentato. Nel precedente attacco morirono 50 persone.
Attaccata chiesa con granate nella Repubblica Centrafricana - Nella Repubblica Centrafricana è stato poi sferrato un attacco con granate contro una chiesa cattolica a Bangui. Secondo i media locali, ci sono almeno 16 morti, tra cui un prete cattolico, e decine di feriti. Nella chiesa di Notre Dame di Fatima a Bangui, riferiscono fonti locali e siti di informazione religiosa, erano riuniti centinaia di fedeli per celebrare la fraternità di San Giuseppe. Improvvisamente sono comparsi, durante la messa, uomini armati che hanno cominciato a gettare delle granate.
La chiesa di Notre Dame, nella capitale centrafricana, era già stata attaccata nel maggio del 2014. L'edificio di culto si trova molto vicino al quartieri PK5, l'enclave musulmana spesso al centro di scontri.