La First Lady sostituisce il marito nel messaggio settimanale del sabato e dichiara: "In quelle studentesse vediamo le nostre figlie e i loro sogni. Possiamo solo immaginare l'angoscia dei loro genitori". Da Rupert Murdoch a Bono degli U2, 50 personalità mondiali firmano un appello sul Financal Times
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"Barack ha dato disposizioni al nostro governo di fare di tutto per sostenere la Nigeria perché le ragazze rapite siano ritrovate e riportate a casa". Così Michelle Obama è intervenuta, al posto del marito, nel messaggio del sabato agli americani. "In loro - ha continuato - vediamo le nostre figlie, le loro speranze, i loro sogni, e possiamo solo immaginare l'angoscia dei genitori". Sul Financial Times, l'appello per liberare le studentesse.
La First Lady scende di nuovo in campo per le liceali sequestrate in Nigeria. "Come milioni di persone nel mondo, mio marito edio siamo indignati e affranti per il rapimento di oltre 200 ragazze nigeriane nella loro scuola", ha affermato pronunciando per una volta al posto del presidente il consueto discorso settimanale, che viene diffuso via radio e via Internet.
"Voglio che sappiate - ha affermato - che Barack ha dato disposizioni al nostro governo affinché faccia tutto il possibile per sostenere gli sforzi del governo nigeriano per trovare queste ragazze e riportarle a casa". "In queste ragazze - ha detto ancora - Barack e io vediamo le nostre figlie. Vediamo le loro speranze, i loro sogni, e possiamo solo immaginare l'angoscia che i loro genitori stanno provando ora".
Ma "ciò che è successo in Nigeria non è un incidente isolato... E' una storia che vediamo ogni giorno mentre tante ragazze nel mondo rischiano la loro vita per perseguire le loro ambizioni. E' la storia di ragazze come Malala Yousafzai", a cui un talebano a sparato alla testa perché aveva parlato a favore dell'istruzione per le ragazze della sua comunità. Michelle ha aggiunto che Malala "fortunatamente è sopravvissuta e quando l'ho incontrata l'anno scorso ho potuto vedere la sua passione e determinazione, quando mi ha detto che l'istruzione per le ragazze è la sua missione". Ma attualmente, ha detto infine Michelle, "oltre 65 milioni di ragazze nel mondo non vanno a scuola", e non bisogna dimenticarlo.
Il tweet del Papa: "Preghiamo per il rilascio" - "Uniamoci tutti nella preghiera per l'immediato rilascio delle liceali rapite in Nigeria". Lo scrive in un tweet il Papa aderendo alla campagna #BringBackOurGirls.
Da Bono degli U2 ai Gates, l'appello per liberarle - Il mondo intero chiede la liberazione delle studentesse rapite in Nigeria. Sul Financial Times è comparso un appello di cinquanta personalità dell'intero pianeta: tra le firme del testo ci sono Bill e Melinda Gates, il leader degli U2 Bono, Arianna Huffington e Rupert Murdoch, la vedova di Nelson Mandela Gracha Machel e molti altri."Chiediamo - si legge - a tutti i governi il massimo impegno per riportare a casa quelle ragazze".