IL RICONOSCIMENTO

Nobel Pace 2022 a Ales Bialiatski e a due Ong, una ucraina e una russa

L'attivista bielorusso è noto per il suo lavoro con il Viasna Human Rights Centre of Belarus. Il Comitato: "Il Premio non è contro Putin, ma per i diritti umani"

07 Ott 2022 - 17:21
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Nobel pace 2022 assegnato al difensore dei diritti umani bielorusso Ales Bialiatski, all'organizzazione russa per i diritti umani Memorial e all'organizzazione ucraina per i diritti umani Center for Civil Liberties. Lo ha annunciato la Reale accademia svedese delle scienze.

Ales Bialiatski è un attivista bielorusso noto per il suo lavoro con il Viasna Human Rights Centre of Belarus. Il Comitato per il Nobel ne ha chiesto la liberazione alla Bielorussia.

Le motivazioni - Il comitato per il Nobel pace ha deciso di assegnare il premio per la Pace a "tre eccezionali difensori dei diritti umani, della democrazia e della coesistenza pacifica nei Paesi vicini Bielorussia, Russia e Ucraina", ha spiegato la presidente Chair Berit Reiss-Andersen nel suo annuncio.

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"Hanno compiuto uno sforzo eccezionale per documentare i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e l'abuso di potere. Insieme dimostrano l'importanza della società civile per la pace e la democrazia", ha detto Reiss-Andersen, aggiungendo che "i vincitori del premio Nobel per la Pace rappresentano la società civile nei loro Paesi d'origine. Da molti anni promuovono il diritto di criticare il potere e tutelare i diritti fondamentali dei cittadini".

Comitato: "Il Premio non è contro Putin, ma per i diritti umani" - "Questo Nobel Pace non è un messaggio a Putin per il suo compleanno o per qualsiasi altro motivo. Il Premio per la Pace non è mai contro qualcuno, ma per promuovere coloro che si battono per la società civile e i diritti umani. È certo che il governo di Putin e il governo bielorusso rappresentano un governo autoritario che reprime gli attivisti per i diritti umani", ha sottolineato ancora Berit Reiss-Andersen.

Ong russa: un onore condividere il premio Nobel con ucraini - "E' un onore ricevere il premio Nobel insieme all'ucraino Center for Civil Liberties". Lo ha detto Oleg Orlo, leader storico dell'ong russa Memorial, bandita a Mosca e premiata dal Comitato norvegese. "Noi siamo sotto pressione, loro sotto il fuoco del nostro esercito. E anche in queste condizioni continuano a lavorare. E' un immenso onore essere al loro fianco", ha aggiunto. Questo Nobel dà "la forza morale a tutti i militanti russi dei diritti umani" in "tempi deprimenti", ha commentato con la stampa anche il presidente di Memorial international Ian Rashinski.

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