Alle Nazioni Unite si votano le nuove sanzioni proposte dagli Usa. Washington esclude l'embargo petrolifero
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Gli Stati Uniti pagheranno il "prezzo necessario" e sperimenteranno "i più grandi dolori e le peggiori sofferenze" se spingeranno per nuove e più pesanti sanzioni: è il monito del ministero degli Esteri nordcoreano rilanciato dalla Kcna. Secondo fonti diplomatiche, gli Usa avrebbero stralciato dalla bozza la richiesta di colpire Pyongyang con un embargo pertrolifero. La risoluzione, "ammorbidita" per ottenere l'appoggio di Russia e Cina, sarà votata oggi dal Consiglio di sicurezza dell'Onu.
In un comunicato riprodotto dall'agenzia di stampa ufficiale Kcna, il ministero degli Esteri nordcoreano avverte che, se Washington "metterà in campo questa 'risoluzione' illegale su un inasprimento delle sanzioni, la Corea del Nord farà in modo d'essere assolutamente certa che gli Stati Uniti ne pagheranno il prezzo". E "le misure che saranno prese - continua - causeranno agli Stati uniti la più grande delle sofferenze e il più grande dei dolori della loro storia".
Pyongyang ha testato il 3 settembre un ordigno nucleare, a suo dire una bomba all'idrogeno, dopo che a metà di agosto aveva lanciato un nuovo missile balistico che aveva sorvolato il Giappone prima di inabissarsi nel Pacifico. Secondo diversi esperti, Pyongyang si starebbe preparando a un nuovo test balistico.
Gli Stati Uniti rinunciano all'embargo pertrolifero - Gli Stati Uniti hanno ammorbidito la bozza di risoluzione sulla Corea del nord da presentare al Consiglio di Sicurezza dell'Onu per cercare di ottenere l'appoggio di Russia e Cina. Secondo fonti diplomatiche, dal documento sarebbero stati omessi l'embargo petrolifero e il congelamento degli asset del leader nord coreano Kim Jong Un. In particolare, la nuova bozza mantiene il divieto di esportazioni tessili, ma abbandona lo stop totale alla vendita di petrolio a Pyongyang, preferendo l'imposizione di quote.