Visitando la Zona demilitarizzata coreana (Dmz), Pence ha definito "corazzata" l'alleanza tra Washington e Seul e ha ribadito che l'era della "pazienza strategica" è finita. Cina e Russia invitano alla calma
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La tensione resta ancora alta tra Usa e Corea del Nord. Nel giorno della visita del vicepresidente Mike Pence nella zona demilitarizzata coreana, in cui è stata sigillata l'alleanza di Washington con Seul, nuove minacce sono state lanciate da entrambi i Paesi. Donald Trump ha affermato di volere la pace, ma che ciò dipende da Kim Jong-un. La Nord Corea ha replicato: "C'è il rischio di una guerra nucleare". Cina e Russia invitano alla moderazione.
Mike Pence visita la Dmz - Visitando la Zona demilitarizzata coreana (Dmz), Pence ha definito "corazzata" l'alleanza tra Washington e Seul e ha ribadito che "tutte le opzioni sono sul tavolo" per fare pressione su Pyongyang affinché si sbarazzi delle sue armi nucleari e del programma missilistico.
Il vicepresidente Usa è poi tornato a definire una "provocazione" l'ultimo fallito test missilistico della Corea del Nord, dicendo di augurarsi che il chiaro messaggio dell'amministrazione Trump venga recepito da Pyongyang, ribadendo che il "tempo della pazienza strategica è finito".
Trump: "Spero nella pace, Pyongyang si comporti bene" - "Spero che sia possibile una soluzione pacifica con la Corea del Nord". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in brevi commenti alla Cnn. La Corea del Nord, ha aggiunto, "deve però comportarsi bene".
Pyongyang: "C'è il rischio di una guerra nucleare improvvisa" - "Una guerra nucleare potrebbe scoppiare da un momento all'altro nella penisola coreana": lo ha detto l'ambasciatore di Pyongyang all'Onu, Kim In Ryong, parlando con i giornalisti al Palazzo di Vetro. "Gli Stati Uniti disturbano la pace e la stabilità globale, insistendo in una logica da gangster", ha precisato il delegato nordcoreano.
Il ruolo della Cina - Pence ha poi detto che il presidente americano Donald Trump spera che la Cina userà le sue "leve straordinarie" per fare in modo che la Corea del Nord abbandoni il suo programma missilistico e nucleare. Ieri in un tweet Trump ha affermato che la Cina sta lavorando con gli Usa per risolvere "il problema nordcoreano". Sempre ieri telefonata tra il segretario di Stato americano Rex Tillerson e il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi.
La Cina: "Serve moderazione" - Proprio Pechino ha da parte sua sottolineato che in Corea la situazione è diventata "molto delicata e pericolosa", e per questo ha esortato tutte le parti coinvolte a dare prova di moderazione astenendosi da provocazioni. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri, Lu Kang, bisogna ridurre le tensioni per "tornare al tavolo negoziale e risolvere i problemi con mezzi pacifici". L'obiettivo è far ripartire il dialogo multilaterale, bloccato dal dicembre 2008.
La Russia: "No a iniziative unilaterali" - Sulla stessa lunghezza d'onda della Cina è anche la Russia, che avverte gli Usa di non cercare di lanciare un attacco unilaterale. Per il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, sarebbe infatti "una strada molto rischiosa". "Non accettiamo le spericolate iniziative missilistiche di Pyongyang che violano le risoluzione dell'Onu - ha spiegato Lavrov - ma questo non significa che si possa violare il diritto internazionale. Spero che non ci siano iniziative unilaterali come quella vista di recente in Siria".