Per Sandberg è stato travolto dalle polemiche per alcuni viaggi in Cina e in Iran che non aveva comunicato al governo
Lui popolista e xenofobo convinto. Lei è bellissima, ma rappresenta tutto ciò che lui ha sempre dichiarato di odiare: immigrata e rifugiata politica. Ci pensa l'amore però a mischiare le carte ed è così che all'odio subentra la tolleranza: almeno per la sua Lei. Sembra una favola, invece è successo davvero. In Norvegia l'ex ministro della pesca Per Sandberg - il cui slogan era "razze, religioni e culture diverse non devono mescolarsi" - si è fidanzato con Bahareh Letnes, ex Miss Iran, fuggita dal suo paese per evitare un matrimonio combinato. Ora però Per Sandberg è stato costretto alle dimissioni: è stato travolto dalle polemiche per alcuni viaggi in Iran e Cina che non aveva comunicato al governo, come prevedono invece le regole per la sicurezza.
La storia d'amore - Bahareh è arrivata per la prima volta in Norvegia quando aveva 16 anni. Per tre volte ha inoltrato la richiesta d'asilo politico e per tre volte le è stata rifiutata. Rientrata in Iran è stata costretta a fuggire di nuovo dal paese natio per evitare il matrimonio che il padre le aveva combinato. Nel 2008 è riuscita ad ottenere nel paese scandinavo lo status di rifugiato.
La ragazza non ha mai interrotto i legami con il Paese in cui è nata e ha rappresentato l'Iran in vari concorsi di bellezza: Miss Iran 2013, Miss Globe Iran 2014 e Miss Grand International Iran dello stesso anno. Poi ha conosciuto Per Sandberg e i due si sono innamorati.
Il ministro, divorziato con tre figli, ha messo da parte le sue convinzioni xenofobe e si è fidanzato con la ragazza iraniana. Proprio lui che voleva introdurre il braccialetto elettronico per i migranti in attesa di asilo e che nel corso della sua carriera politica ha espresso dichiarazioni forti come: "Fermiamo gli zingari alla dogana, portano solo guai" e “Se continuiamo così in certi fiordi della Norvegia regnerà solo la sharia”
Le dimissioni - Per Sandberg è stato costretto a dimettersi dopo che si sono accese delle polemiche per alcuni viaggi privati in Cina e in Iran. L'ormai ex ministro non ha avvisato infatti l'esecutivo prima di partire venendo meno al regolamento per la sicurezza.
In particolare è stata presa di mira la meta iraniana, legata al rapporto con Bahareh. Andando in Iran con lei il ministro avrebbe messo in pericolo la sicurezza nazionale in quanto si è portato con sé il suo cellulare di lavoro esponendo la Norvegia allo spionaggio degli ayatollah. Motivo per cui il telefono è stato sequestrato dalle autorità. Inoltre la coppia avrebbe aggirato le norme norvegesi relative all'immigrazione perché in quanto rifugiata politica la donna non sarebbe potuta tornare nel suo Paese.