"Voglio essere un esempio"

Nuova Zelanda, da teenager bullizzata per il peso a candidata a Miss Universo

Amber-Lee Fries, 18 anni, è diventata una delle modelle più richieste del suo Paese e ora punta al concorso mondiale di bellezza

06 Giu 2018 - 16:46
 © da-video

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A 16 anni immaginava il suo futuro su una poltrona, con un telecomando in una mano e una bibita gassata in un'altra. Nulla nella vita di Amber-Lee Fries, adolescente obesa all'epoca bullizzata per i suoi 96 chili di peso e per gli occhi a mandorla, lasciava presagire che dopo pochi anni avrebbe calcato in costume e forse - chi sa - con una coroncina sul capo, il palco di uno dei più famosi concorsi di bellezza: Miss Universo. Nulla se non la sua enorme forza di volontà.

La molla del cambiamento per la neozelandese con origini samoane scatta quando, a 18 anni, inizia a lavorare per una società di pubblicità online e, contemporaneamente, si iscrive in palestra. Tra lezioni di aerobica e vogatori, il motto di un allenatore, "se non bruci, non funziona", diviene anche il suo.

"Sentivo tutto il peso del mondo sulle spalle - ha raccontato la giovane al sito New Zeland Stuff - pensavo che presto sarei diventata una signora anziana, arrabbiata e grassa. Poi a un tratto ho capito che non era quello che volevo".

Amber-Lee in meno di sei mesi perde tanti chili, così tanti da poter iniziare una nuova carriera, impensabile per la ragazzina che si nascondeva dietro felpe oversize. Inizia a calcare le prime passerelle e, in poco tempo, diventa una delle modelle più apprezzate e richieste nel suo Paese. Tanto che qualcuno, vedendo le sue foto Instagram, la contatta e le chiede se vuole iscriversi al concorso di "Miss Universo Nuova Zelanda".

"Mi sembrava una cosa così bella e grande da non essere vera - ha spiegato la modella -. All'inizio ho pensato che fosse una truffa. Quando ho capito che non era così, mi sono iscritta".

Dopo l'iscrizione, sono arrivate le selezioni e, con suo grande stupore, nonostante i tanti tatuaggi e piercing, è stata scelta, insieme ad altre 19 ragazze, per rappresentare la Nuova Zelanda nella competizione mondiale.

Ad agosto sfilerà per i giurati di Miss Universo, che potrebbero scegliere anche di incoronarla vincitrice proprio per quella pelle ambrata e gli occhi all'orientale che anni prima le erano costati insulti di ogni tipo.

Per ora ad Amber-Lee già quello appena raggiunto sembra un grande traguardo e l'occasione per lanciare a chiunque sia vittima di bullismo un messaggio importante: "Voglio aiutare le ragazze a vedere tutto il loro potenziale e a seguire programmi per migliorare se stesse. Prima di scrivere gli obiettivi da raggiungere e di impegnarmi con tutta me stessa per riuscirci, mi sentivo come una pecora smarrita, bloccata e impotente. Nessuno dovrebbe mai sentirsi in questo modo".

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