I ricercatori dell'istituto Plant & Food Research cercheranno di creare mirtilli, mele, ciliegie, pesche e uva
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Gli scienziati in Nuova Zelanda cercheranno di produrre frutta in laboratorio utilizzando cellule vegetali. Il programma dei ricercatori dell'istituto Plant & Food Research, della durata di cinque anni, si sta per ora concentrando sulle cellule di mirtilli, mele, ciliegie, pesche e uva senza le parti che di solito vengono scartate. Il loro obiettivo è quello di salvaguardare la sicurezza alimentare, pur soddisfacendo il palato dei consumatori.
Dopo la carne coltivata in laboratorio, è arrivato il turno della frutta. Gli scienziati neozelandesi dell'istituto Plant & Food Research, stanno studiando un modo per produrre mirtilli, mele, ciliegie, pesche e uva partendo dalle cellule vegetali. La loro idea è quella di ricreare la frutta senza noccioli o parti di scarto, mantenendo lo stesso odore e lo stesso sapore di quella vera. L'idea del programma finanziato dal governo è di ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare e di riuscire a nutrire le popolazioni future. Secondo il ricercatore Ali Rashidinejad, non sarà facile convincere le persone ad accettare il cambiamento, soprattutto per le generazioni più anziane, il team dovrà dunque dimostrare "la sicurezza per gli organismi attraverso lunghi e costosi studi clinici".
La nuova tecnologia permetterebbe la coltivazione di frutta anche nelle città, nella speranza di ridurre i costi e le emissioni di carbonio prodotte durante il trasporto nei centri urbani. In un'era colpita dagli effetti del cambiamento climatico, sarà inoltre possibile recuperare il cibo perso a causa del maltempo o delle alte temperature. La scoperta potrebbe essere un punto di svolta per la transizione green avviata da molti paesi del mondo. "Il motivo per cui lo stiamo facendo è che siamo tutti consapevoli che il pianeta sta cambiando", ha detto la co-leader della ricerca Samantha Baldwin. La produzione di alimenti vegetali coltivati in laboratorio potrebbero dunque essere una soluzione ai danni ambientali causati dall'attività umana.