Il presidente Usa: "Continueremo a proteggere la popolazione". Il sottosegretario alla Difesa Rossi: "Isis è una minaccia per l'Occidente". Maliki annuncia le dimissioni e il sostegno a Abadi
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"Continueremo con i raid in Iraq per proteggere i civili e il personale americano". Lo ha detto il presidente Usa, Barack Obama. "Abbiamo compiuto progressi negli aiuti umanitari alla popolazione yazida, intrappolata sul monte Sinjar, e non ci sarà nessun piano di evacuazione", ha sottolineato. Secondo Obama, infatti, l'assedio alla minoranza minacciata dai jihadisti dell'Isis sarebbe stato comunque rotto.
L'inquilino della Casa Bianca ha inoltre annunciato che gli aiuti umanitari alla popolazione yazida sul monte Sinjar diminuiranno nei prossimi giorni.
Al Maliki: sosterrò Abadi - Il primo ministro Nouri Al Maliki ha deciso di rinunciare al potere ed è pronto ad annunciare che sosterrà il suo successore alla guida del governo, Haidar Al Abadi, in un intervento tv. Lo ha annunciato il suo portavoce. Sarebbe stato ritirato anche il ricorso contro il presidente. Con la decisione di Al Maliki lo scontro tra i due leader, in un Paese già al collasso, sembra allontanarsi.
Lunedìil presidente della Repubblica, Fuad Masum, aveva incaricato un altro esponente sciita, Haidar Al Abadi, di formare un nuovo governo per favorire una riconciliazione con la comunità sunnita, nell'ottica di cercare di arginare l'avanzata dei jihadisti dell'Isis nel nord del Paese. Maliki, tuttavia, aveva rifiutato di dimettersi, definendo la decisione del presidente una "violazione della Costituzione" e presentando quindi un ricorso contro Masum.
Maliki in precedenza era sembrato ignorare anche l'invito a lasciare formulato dalla massima autorità spirituale sciita del Paese, l'influente grande Ayatollah Ali al Sistani.
Dimissioni Maliki, Casa Bianca elogia decisione - "Elogiamo la decisione del premier Maliki di dimettersi e dare il suo sostegno al premier designato Haider Al Abadi per formare un nuovo governo in linea con la Costituzione irachena. E' un enorme passo verso l'unità del Paese". Lo ha detto il responsabile per la sicurezza nazionale Usa, Susan Rice. "L'impegno dimostrato da altri leader per formare un governo inclusivo e il sostegno internazionale sono segnali incoraggianti", ha aggiunto. L'Onu ha definito la decisione di Maliki "un passo storico".
La Francia: "Nelle prossime ore armi ai curdi" - Le armi che la Francia fornirà nelle prossime ore ai curdi iracheni "rispondono ai bisogni urgenti dei curdi, sono armi sofisticate e verranno consegnate in queste ore". Lo annuncia su Twitter il ministro degli Esteri di Parigi, Laurent Fabius, precisando che "l'obiettivo è di riequilibrare le forze" perché i terroristi "possiedono armi sofisticate".
Media: "4 bambini morti in raid governativo" - La tensione nel Paese resta altissima. Almeno quattro bambini sono morti in raid condotti dall'aviazione governativa irachena sulla città di Falluja, 60 chilometri a ovest di Baghdad, che dal gennaio scorso è controllata dai jihadisti dello Stato islamico dell'Isis. Lo ha riferito la televisione satellitare panaraba Al Jazira.
Baghdad, nuove esplosioni: 5 morti - Sangue anche a Baghdad. Almeno 5 persone sono state uccise e 14 ferite in un nuovo attentato, dopo le 16 morte mercoledì in una serie di cinque esplosioni. Lo riferisce l'agenzia irachena Nina citando fonti di polizia. Un'autobomba è stata fatta esplodere vicino a un ristorante popolare nel sobborgo di Nuova Baghdad, a sud-est della capitale.
Mogherini: "Azione comune e coordinata" - "Ora azione comune e coordinata per l'Iraq e per l'Ucraina". Lo scrive su Twitter Federica Mogherini, ministro degli Esteri e presidente di turno dell'Unione europea, alla vigilia della riunione straordinaria dei responsabili delle diplomazie europee in programma venerdì a Bruxelles. Il messaggio è apparso sull'account del servizio stampa della Farnesina.
Sottosegretario Rossi: "Isis minaccia per Occidente" - Sempre da Twitter giunge una netta presa di posizione da parte del sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi: "Isis vera minaccia per i valori dell'Occidente non si può più far finta di non vedere".