Il mare era in condizioni proibitive, impossibile secondo i soccorritori trovare qualcuno in vita
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Oltre 100 migranti sono morti nel naufragio di un gommone al largo delle coste libiche. Secondo quanto riferito dall'equipaggio della Ocean Viking, 130 persone erano a bordo dell'imbarcazione che aveva tentato la traversata in condizioni di mare proibitive e di cui si sono perse le tracce a nord-est di Tripoli. "Impossibile ci siano sopravvissuti", dice Francesco Creazzo di Sos Mediterranee.
Oim (Onu): gli Stati si sono rifiutati di salvarli "Gli Stati sono rimasti inerti e si sono rifiutati di agire per salvare le vite di oltre 100 persone. Loro hanno implorato e lanciato chiamate di emergenza per due giorni, prima di affondare nel cimitero blu del Mediterraneo. È questa l'eredità dell'Europa?". E' la domanda provocatoria con cui su Twitter Safa Msehli, la portavoce di Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni dell'Onu, ha commentato l'ultima tragedia sulle rotte migratorie dal Nord Africa. In un altro tweet, a corredo della foto di un gommone ribaltato in acqua, ha scritto: "Lasciati morire in mare. L'umanità è affogata".
"Impossibile ci siano sopravvissuti" - L'allarme sull'ennesima tragedia del mare è arrivato da Francesco Creazzo di Sos Mediterranee che ha ricostruito la drammatica giornata di giovedì, quando Alarm Phone ha lanciato l'allerta "alle autorità e alla Ocean Viking" su tre barche in pericolo: una con 40 persone, "mai rintracciata", e due gommoni con a bordo tra le 100 e le 120 persone ciascuno. "Abbiamo avvistato dieci corpi - ha detto Creazzo - ma il mare era molto mosso, impossibile ci siano sopravvissuti". L'altro è stato riportato in Libia dalle autorità: a bordo i cadaveri di una mamma e del suo bimbo.
"Dopo ore di ricerca, la nostra peggiore paura si è avverata - ha spiegato inoltre la coordinatrice di Ricerca e Soccorso a bordo della Ocean Viking, Luisa Albera -. L'equipaggio della Ocean Viking ha dovuto assistere alle devastanti conseguenze del naufragio di un gommone. Nelle ultime 48 ore, il network telefonico civile Alarm Phone ci ha avvisato di un totale di tre barche in difficoltà in acque internazionali al largo della Libia. Tutte si trovavano ad almeno dieci ore dalla nostra posizione nel momento in cui abbiamo ricevuto le segnalazioni: abbiamo cercato due di queste barche, una dopo l'altra, in una corsa contro il tempo e con il mare molto mosso, con onde fino a sei metri".
"In assenza di un coordinamento efficace da parte dello Stato - ha aggiunto -, tre navi mercantili e la Ocean Viking hanno cooperato per organizzare la ricerca in condizioni di mare estremamente difficili. Questa è la realtà nel Mediterraneo centrale: più di 350 persone hanno già perso la vita in questo tratto di mare quest'anno, senza contare le decine di persone che sono morte nel naufragio a cui abbiamo assistito oggi".